Il campione di parapendio
«Giro il mondo, la mia casa è qui»

La passione per il volo lo ha portato lontano. Poteva essere il suo biglietto di sola andata per gli Stati Uniti. Invece ha deciso di restare. «Amo troppo la mia terra e il mio quartiere», dice  Giovanni Ronzoni, 62 anni di Tavernola, istruttore nazionale di deltaplano e parapendio che da anni presta la sua esperienza al centro "Volo Libero Monte Bisbino".

TAVERNOLA La passione per il volo lo ha portato lontano. Poteva essere il suo biglietto di sola andata per gli Stati Uniti. Invece ha deciso di restare. «Amo troppo la mia terra e il mio quartiere», dice  Giovanni Ronzoni, 62 anni di Tavernola, istruttore nazionale di deltaplano e parapendio che da anni presta la sua esperienza al centro "Volo Libero Monte Bisbino".
Ronzoni ha vinto trofei in competizioni internazionali come ex-atleta della squadra tricolore. Ma ha anche partecipato in veste di istruttore a due campionati del mondo. Con il suo primo lancio datato 1975 è tra i pionieri di questo sport ed è stato allievo di Alfio Caronti padre del volo in deltaplano in Europa. Gli oggetti appesi alle pareti di casa sua raccontano di viaggi per vivere la grande passione: Usa, Australia e Sudamerica solo per citarne alcuni.
«In Brasile abbiamo partecipato anche all'allestimento di una scuola di volo, ho pensato di trasferirmi ma sono tornato per questioni personali e per mandare avanti la falegnameria di famiglia ma anche perché mi sarebbe mancato il quartiere», racconta l'uomo.
E un poster alla parete fa rivivere un altro momento significativo. «Da uno dei primi viaggi in California per una gara nel deserto abbiamo portato questa specie di aliante che si chiama Rigid Wings - ricorda Ronzoni - lo abbiamo smontato per trasportarlo, poi rimontato e provato». Perché l'istruttore preferisce raccontarsi al plurale, come parte del gruppo con cui condivide la stessa passione: «Alfio Caronti ha ereditato un deltaplano da un campione australiano e iniziato con i voli, il mio primo lancio è stato dal Bisbino che è l' "università del volo" perché è uno dei voli più belli e più difficili, sono passati 37 anni, è stato un bel percorso ma purtroppo abbiamo perso molti amici, prima i mezzi erano più empirici e c'era meno sicurezza, ora gli incidenti sono diminuiti e si usano materiali più sofisticati».

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