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Lunedì 05 Dicembre 2011
Shopping di Natale al via
La manovra gela le spese
Gente in giro: tanta. Acquisti fatti: parecchi. Soldi spesi pro capite: pochi. Il primo fine settimana di shopping doveva fare i conti con l'effetto manovra Monti e gli effetti si sono visti. Un freno a spendere anche per chi i soldi li ha ancora.
COMO Gente in giro: tanta. Acquisti fatti: parecchi. Soldi spesi pro capite: pochi. Il primo fine settimana di shopping doveva fare i conti con l'effetto manovra Monti e gli effetti si sono visti. Un freno a spendere anche per chi i soldi li ha ancora.
A parte i ragazzini con un basso budget che hanno affollato i negozi di accessori e negozi di abbigliamento giovane, tutti gli altri si sono riversati sui mercatini di piazza San Fedele e della città dei Balocchi. Piccoli pezzi a prezzi oscillanti dai 5 a 15-18 euro per oggettistica, guanti, sciarpe e biancheria intima.
Ma Giansilvio Primavesi, presidente di Confcommercio, non lascia intravedere grandi entusiasmi: «L'ultimo Natale degno di questo nome è stato quello del 2006. Poi sono cambiate troppe cose. In primis il modo diverso di comperare. Chi ha i soldi compra i regali anche a inizio stagione, gli altri aspettano i saldi».
Le code fuori dai negozi ci sono solo quando le grandi catene lanciano capi a prezzi stracciati o quando alcuni negozi fanno il fuori tutto.
«Non sono buoni segnali - dice Primavesi - tutto questo conferma la tendenza che si provano tutte le strade per portare i clienti in negozio. Lo sconto, la svendita, l'offerta è diventata la costante. Questo fa sì che la gente entri in negozio e dica: ma come lei non fa gli sconti? Li fanno tutti». In realtà, secondo i commercianti, regna una gran confusione. A Milano nella grandi boutique ci sono liste d'attesa per borse o gioielli che costano migliaia di euro, ma poi c'è una generale tendenza al risparmio perfino da parte delle stesse persone che si sono comprate i suddetti beni.
Ognuno sceglie dove risparmiare.
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