Manovra, torna l'Ici
Stangata da 9 milioni

Como paga dazio alla crisi e alla manovra natalizia del governo Monti. La reintroduzione dell'imposta sulla prima casa, in particolare, costerà ai comaschi oltre 8 milioni di euro all'anno.

COMO Como paga dazio alla crisi e alla manovra natalizia del governo Monti. La reintroduzione dell'imposta sulla prima casa, in particolare, costerà ai comaschi oltre 8 milioni di euro all'anno. Una stangata che, se concorrerà ad aggiustare i disastrati conti pubblici di un'Italia sotto il tiro dei mercati, non servirà a risollevare le sorti delle ormai sempre più povere casse comunali. Gli 8 milioni e 700mila euro di Ici (che da oggi si chiama Imu, ovvero imposta municipale unica), infatti, non verranno ridistribuiti su Palazzo Cernezzi. Contrariamente alle anticipazioni della vigilia, invece, il governo non ha innalzato dal 43 al 46% i coefficenti Irpef per i redditi sopra i 75mila euro, che avrebbero determinato un esborso aggiuntivo di oltre 7 milioni per i contribuenti della fascia di reddito più alta che risiedono nel capoluogo.
Quest'ultima voce, che avrebbe interessato circa 2.500 comaschi (pari a circa il 5% dei contribuenti, che detengono il 25% dei redditi complessivi dichiarati), è stata sostituita a sorpresa dall'aumento dell'Irpef regionale, che graverà su tutti i cittadini ad eccezione di quelli che già oggi sono esenti in quanto considerati fasce deboli.
Per quanto riguarda l'Imu - che sostituisce l'Ici - l'aliquota di base dell'imposta sarà dello 0,76%, ma i Comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota di base sino a 0,3 punti. Per le prime case e per le abitazioni date in affitto, l'aliquota sarà dello 0,4% ma anche qui ai comuni è data la possibilità di aumentarla o diminuirla dello 0,2%. Una volta che sarà determinata l'imposta, per le prime case, si dedurrano 200 euro, fino all'ammontare dell'importo totale.
Per i comaschi, in ogni caso, altre voci della manovra potrebbero comportare un nuovo balzello. Dal 1 maggio prossimo, infatti, «le navi ed imbarcazioni da diporto che stazionino, navighino o siano ancorate in acque pubbliche anche se in concessione a privati, sono soggette al pagamento della tassa per ogni giorno o frazione di esso».

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