Ici e mutui affossano il mercato
«La gente non compra più case»

La nuova Ici (che ora si chiama Imu) dà una nuova stangata a un mercato, quello immobiliare, già in ginocchio da mesi. A dirlo sono gli immobiliaristi, secondo i quali la situazione è peggiore di quella del 1992.

COMO La nuova Ici (che ora si chiama Imu) dà una nuova stangata a un mercato, quello immobiliare, già in ginocchio da mesi.
A dirlo sono gli immobiliaristi, secondo i quali la situazione è peggiore di quella «del 1992 - dice il presidente di Fima  Confcommercio, Claudio Zanetti - quando l'imposta straordinaria immobiliare (Isi) salvò i conti pubblici con l'esborso del 20% delle nuove rendite catastali. Oggi l'aumento corrisponde almeno al 53% delle rendite. Come dire che se allora pagammo 20 euro in più per ogni 100 euro di rendita oggi ne pagheremo 53».
E a frenare chi vuol vendere casa arriva anche - aggiunge Zanetti - l'obbligo di indicare nella pubblicità classe e indice di prestazione energetica, cioè di possedere una certificazione (Ace) che costa, e non è certo il momento di tirar fuori soldi senza neanche sapere se si riuscirà a vendere. Così per limitare i danni ora la Fita chiede alla Regione la deroga per gli annunci pubblicitari pubblicati prima dell'1 gennaio.
A stringere la morsa delle difficoltà resta anche il miraggio del mutuo, sempre più difficile da ottenere.
Secondo i dati diffusi in ottobre dalla Banca d'Italia e elaborati da Tecnocasa, la tenuta dei mutui a Como su base annua è stata minima, dello 0,01% mettendo a confronto il secondo trimestre del 2011 con lo stesso periodo del 2010. Ma, dicono gli immobiliaristi, la situazione è precipitata negli ultimi 2 mesi.
Da aprile a giugno l'incremento di Como è stato inferiore alle media lombarda, dove  fra luglio 2010 e giugno 2011 si è registrata una variazione positiva pari allo 0,18%  (per un controvalore di 22,8 milioni di euro). Il volume totale erogato nella regione nell'ultimo anno (dopo che il dato nel trimestre precedente su base annua aveva dato un saldo del -4,73%) è stato di circa 13 milioni di euro, dato che mette la Lombardia al primo posto nazionale delle erogazioni.
A Como, sono stati erogati 184,83 milioni di euro, mentre nella regione l'andamento mostra una crescita concentrata su aree specifiche.
Promosse Monza, Lodi, Sondrio e Milano, tengono Varese e Como.
La maglia nera va a Brescia, Cremona e Lecco, con perdite intorno al 10%, mentre a perdere fortemente quota sono state Mantova e Pavia (vicine al -20%).

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