Inchiesta Ca' d'Industria
Nessuno istigò alla violenza

Assolto Davide Scarano: non ha sobillato i colleghi contro il vecchio presidente

COMO Non ci fu alcuna istigazione a delinquere contro Domenico Pellegrino e gli altri membri del vecchio consiglio di amministrazione di Ca' d'Industria. Dopo un anno e mezzo di veleni e di inchiesta, che ha riservato non pochi colpi di scena, il giudice delle udienze preliminari Alessandro Bianchi ha assolto Davide Scarano, l'infermiere della casa di riposo considerato - evidentemente a torto - come un sobillatore di folle.

La sentenza è giunta dopo la richiesta di assoluzione avanzata dalla stessa procura cittadina. Scarano era finito sotto inchiesta per diffamazione e istigazione a delinquere, in particolare per due episodi, entrambi legati al periodo di grandi contestazioni dei dipendenti per via dell'esternalizzazione (ora sotto inchiesta da parte della procura) del servizio mensa della casa di riposo: la realizzazione di un manifesto che, riproponendo l'immagine della grande mostra su Rubens, recitava lo slogan "se Rubens la Ca' d'Industria" e le tensioni a margine di una commissione consiliare sul tema, nel corso della quale - stando alle dichiarazioni di alcuni membri del cda, ora finiti a processo per calunnia - Scarano avrebbe incitato i colleghi a "spaccare la testa" a Pellegrino e a utilizzare le molotov contro i vertici della casa di riposo.

Il giudice delle udienze preliminari ha però assolto Scarano perché il fatto non costituisce reato.

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