Insulti a giudice canturino
Salta l'immunità per Bossi

Annullata dalla suprema corte la delibera della Camera che tutelava sotto l'immunità parlamentare gli attacchi del Senatùr a Paola Braggion, che lo aveva condannato per vilipendio al tricolore per le frasi sprezzanti pronunciate durante un comizio a Cabiate nel luglio 2001

CABIATE - Tornano alla ribalta gli insulti lanciati da Umberto Bossi alla bandiera nazionale nel corso del comizio elettorale a Cabiate nel lulgio del 2001, seguiti poi dalle altre pesanti accuse scagliate contro la giudice canturina che l'aveva condanato a un anno e quattro mesi per quel gesto. Ieri infatti la Corte costituzionale ha annullato l'insindacabilità delle frasi del Senatùr che era stata decisa dal voto della Camera.

Dopo la condanna Bossi si era scagliato più volte sui media contro la Braggion, tanto che il magistrato lo aveva ciatto per danni ed aveva strappato un risarcimento di 40mila euro. Ora il Senatùr vede annullata la decisione della Camera che lo tutelava, e la questione si riapre ad anni di distanza.

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