Al Giovio si fuma ancora
Divieto aggirato in cortile

I ragazzi trattano col preside, intanto approfittano di un'area incontrollata. L'Asl: «Al liceo già dipendenti dalle sigarette, prevenzione nelle primarie»

COMO - È da due mesi che il divieto di fumare nel perimetro scolastico, è scritto nero su bianco al liceo Giovio. Una scelta del preside Marzio Caggiano che aveva suscitato malcontento negli studenti, tanto che qualcuno parlava di occupare la scuola.
«Dopo tanti anni, nei quali nessuno ha mai impedito di fumare, nonostante la normativa ministeriale» spiega Alessandro Minotti, uno dei rappresentanti degli studenti, «una posizione così decisa ha creato molta confusione». Per questo motivo i ragazzi hanno deciso di parlare direttamente con il preside, il quale «si è dimostrato disponibile ad ascoltarci; così ci stiamo muovendo per cercare di raggiungere un compromesso», continua, «ma al momento la situazione è uguale ad inizio anno».
Niente occupazioni, dunque, come ipotizzato in un primo tempo, ma si pensa a soluzioni alternative, «tra le quali c'è quella di una zona fumatori, che per ora rimane solo un'idea», precisa il rappresentante. Eppure, per la maggior parte degli alunni del liceo scientifico non ci sono dubbi, la zona fumatori già esiste: «È davanti alla palazzina di scienze». Nonostante la questione relativa all'area riservata ai fumatori non sia chiara nemmeno per gli studenti, ad ogni modo, durante l'intervallo il cortile del liceo scientifico si riempie di ragazzi che, senza nessuno a controllarli, non si preoccupano del divieto di fumare. Questa è l'unica certezza, vista con i nostri occhi.
«Ai nostri tempi erano altri i motivi per cui si protestava a scuola - osserva Teresa Parillo, referente dell'Asl per la lotta contro il tabagismo -, ma non possiamo sostituirci ai genitori e agli insegnanti nel ruolo educativo. Noi nelle scuole facciamo prevenzione. È un'iniziativa regionale partita nel 2003». Ma di anno in anno il target si modifica. «Ormai stiamo abbandonando le superiori - spiega Parillo - perché a quell'età i ragazzi hanno già sviluppato la dipendenza dalla nicotina. Lavoriamo molto con le scuole medie, sia con incontri di formazione per gli insegnanti sia con interventi e laboratori diretti con i ragazzi. E attualmente stiamo progettando delle iniziative per il prossimo anno scolastico centrate sulle elementari».

Su "La Provincia" in edicola oggi (martedì 20 dicembre 2011) due pagine speciali dedicate alla scuola. Qui un video realizzato dalla primaria di Formia in collaborazioen con il centro Podclass di Como 

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