Ecco il look anticrisi
Pratico, colorato, rigoroso

Dalla giacca al piumino, fino alla biancheria intima e agli accessori: un decalogo per combattere la depressione con l'eleganza, in un mix di tradizione, rigore e innovazione fra tessuti e tonalità aggressive. Parola d'ordine: cancellare le cupezze

Che ci sia crisi e la finanza domestica arranchi, è ormai la cosa più banale da dire. Fatta questa premessa, vestirsi a lutto non aiuta ad affrontare i sacrifici e le incertezze dell'anno nuovo. Anzi, un look depressivo fa stare ancora peggio.
Da sempre, il miglior modo per vincere la paura è non perdere il sorriso e il sense of humor, anche nel guardaroba. Magari approfittando dei saldi, il momento più propizio per concedersi uno strappo alla regola… del forzato risparmio.
Ecco dunque un breve decalogo per uno shopping terapeutico virato sul colore. A cominciare dai …

CALZINI Di ritorno, al posto dei soliti leggings. Tra i preferiti dalle celebrità i gambaletti a strisce o a rombi coloratissimi, che arrivano fin sopra il ginocchio. Secondo alcuni stilisti continueranno a spopolare anche la prossina primavera, in versione corta, sempre disegnati, scalda sandali o abbinati alle décolleté.

 ABITO Il più recessionista è il classico tubino nero. Un passapartout che funziona sempre. Il bon ton suggerisce di portarlo con un paio di ballerine nere, come Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Dati i tempi, però, il tutto rischia di sembrare troppo serioso. Allora sì all'abito corto, ma nelle stampe anticipatrici della bella stagione: tripudi di fiori e ramages, bouquet di verdure, motivi barocchi, maculati e imprimé rubati ai foulard. Se proprio non si vuole rinunciare alla tinta unita, spazio all'arancio, tinta guida del 2012 come il giallo scaccia-inverno. Tonalità piene di energia per voltare pagina.

PIUMINO Ormai ha sostituito il cappotto. Versatile e sempre attuale, prima e dopo il grande freddo. Per salvarsi dalla nebbia, non solo metereologica, vale la pena puntare sulle tinte happy proposte dagli stilisti: rosa, rosso, fucsia, blu squillante, verde fluo o caramello. Le super magre possono permettersi quello lungo simil “omino Michelin”, per le taglie over size preferibili tagli slim.

GIACCA Da uomo, altro intramontabile bestseller. Sposa perfettamente il neo rigore. Attenzione, sempre, a non esagerare. Il segreto per darle un tocco meno maschile? Abbinarla a un top di pizzo, una polo in contrasto, una camicia con colletto rigido e cravatta scintillante. E appena spunta il sole, sostituire i soliti pataloni con un bel paio di bermuda.

BIANCHERIA Non solo bianca, non solo nera. Il fenomeno burlesque ha riempito le vetrine di completini pink e black. Romantici quelli in microfibra con pois di velluto, ipersensuale la lingerie stampata a esotici motivi floreali, o in lucido raso : viola, ruggine, verde malva, blu notte.

SCARPE Col tacco, per volare alto. Giù i tronchetti, svetta nuovamente lo spillo, adorato da Marylin e altre sciupamaschi. In colori strong o a stampe inaspettatate. Non solo fiori, ma anche pizzi e cristalli.

BORSA
Classica, spaziosa e resistente. Shopping o bauletto. In cuoio, quella da usare tutti i giorni. Da strapazzare a piacimento: al lavoro, in viaggio. O in velluto, trend destinato a resistere al cambio di stagione. Comunque da portare a mano, o nell'incavo del braccio (queen Elizabeth docet). Scintillante per la sera, strass, oro e paillettes.

COLLANE & BRACCIALI In materiale riciclato, per salvare l'ambiente. Vanno a ruba i bijoux “musicali” confezionati con vecchi dischi in vinile, o in plastica pet delle bottiglie salvate dalla spazzatura. Piccoli capolavori di creatività giocosa come gli orecchini pendenti a forma di corolla, sempre in pvc.

BIANCO Oltre alle tinte energizzanti, abbonda il bianco. Una pennellata di candore per cancellare le cupezze. Se possibile, per rinnovarsi con ancora più forza. … e per LUI. Diciamolo pure: il grigiore “tecnico” dei professori ha un po' scocciato. Passi per l'abito, ma persino le cravatte minano la fiducia. Così scontate, segno di scarsa immaginazione. Perché non creare e crearsi almeno qualche illusione con bagni cromatici ebbri di magiche promesse? Serena Brivio

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