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Martedì 10 Gennaio 2012
Appiano Gentile, falso incidente
per truffare un pensionato
Provvidenziale l'intervento del personale di Banca Intesa che, fiutato il tentativo di raggiro, ha evitato che il pensionato prelevasse i 1500 euro
che gli erano stati chiesti da uno sconosciuto con una scusa per pagare i danni
Un pensionato di 80 anni, residente ad Appiano - ha rischiato di essere alleggerito di 1500 euro da un uomo sui cinquant'anni che ieri mattina, intorno alle nove, l'ha avvicinato in piazza Libertà usando come scusa un incidente in cui, a suo dire, sarebbe rimasto coinvolto il figlio dell'anziano. Non si è preoccupato di impensierire il pensionato, utilizzando un pretesto che probabilmente immaginava avrebbe scosso a tal punto il malcapitato da spingerlo ad assecondare la sua richiesta di denaro.
«Stavo andando a piedi al centro pensionati, quando in piazza mi ha affiancato un signore sulla cinquantina alla guida di una bella auto scura (forse una Lancia), che si è presentato come un amico di mio figlio - racconta - Parlava italiano, senza particolari inflessioni. Mi ha chiesto se lo riconoscessi, gli ho risposto di no. Mi ha riferito che mio figlio aveva fatto un tamponamento e che aveva bisogno di 1500 euro da consegnare al carrozziere, per non fare la denuncia all'assicurazione e alla polizia locale per evitare la multa. Mi ha chiesto di dargli 1500 euro. Preso alla sprovvista e impressionato dalla notizia dell'incidente, non mi è neanche venuto in mente che mio figlio non usa l'auto per andare al lavoro; piuttosto mi sono preoccupato di avere notizie di mio figlio e del tamponamento. Mi ha raccontato vagamente qualcosa del luogo in cui sarebbe avvenuto il sinistro, all'altezza di una non meglio precisata rotonda».
Per accreditare la messinscena, il truffatore ha anche simulato di contattare per telefono il figlio del pensionato: «Ho cercato il numero di mio figlio per chiamarlo, ma non l'avevo con me. Ha fatto lui la telefonata, ma non ho capito chi mi abbia risposto - prosegue il pensionato - Non avendo con me il libretto degli assegni, sono andato in banca per prelevare i soldi. Lui mi ha detto che mi avrebbe aspettato fuori».
Provvidenziale l'intervento del personale di Banca Intesa che, fiutato il tentativo di raggiro, ha evitato che il pensionato prelevasse: «L'impiegata cui mi sono rivolto mi ha detto che serviva anche la firma della persona cui avrei consegnato 1500 euro e quindi di chiamarla - conclude - Sono uscito per comunicarglierlo e far sì che mi seguisse in banca, ma se n'era già andato».
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