Maniaco riconosciuto in strada
Era già stato condannato

La procura gli contesta quattro episodi in tutto. Era già stato condannato in Sardegna a sei anni e otto mesi per tre episodi di aggressione ai danni di altrettante studentesse

COMO - Difficile ricostruire i contorni dell'arresto di Patrizio Fadda, il giovane di 26 anni chiuso da 48 ore in una cella del carcere con l'accusa di avere aggredito quattro donne, tutte in centro città, tra novembre e gennaio.
Difficile perché, a quanto pare, la polizia gli stava già alle calcagna ben prima che si consumasse, domenica sera, l'ultimo degli episodi che la Procura gli contesta, cioè quello dell'aggressione ai danni della ragazza che rincasava in via Torriani. Fadda, d'altra parte, è a suo modo una "autorità" nel campo.
Originario di San Gavino, nella provincia sarda del Medio Campidano, era stato condannato nel 2009, a Cagliari, alla pena di sei anni e otto mesi di detenzione perché ritenuto responsabile di tre aggressioni sessuali ai danni di altrettante studentesse sorprese mentre rincasavano.
La Procura di Como (pm Simona De Salvo) non gli contesta solo l'aggressione di via Torriani e quella all'autosilo del Valduce, in viale Lecco. Ce ne sarebbero almeno altre due. Una risalente a novembre e consumata in salita Stoppani, sopra via Torno, una in via Rovelli alcune settimane dopo. Poco si sa di quella di via Rovelli, mentre per salita Stoppani è emerso che il ragazzo avrebbe aggredito una donna sulla quarantina, gettandola a terra e cercando di spogliarla, prima che le grida di lei lo inducessero ad allontanarsi di corsa.
Curiose anche le circostanze che hanno portato alla sua identificazione. Sembra che a riconoscerlo sia stata una delle sue vittime, incrociandolo in centro città alcuni giorni dopo essere stata aggredita. Fadda portava una vistosa fasciatura a un braccio, dettaglio che la donna non ha mancato di evidenziare, consentendo agli agenti di scorrere i nominativi dei soggetti ricoverati negli ospedali comaschi nelle giornate precedenti. Il giovane sardo, con i suoi trascorsi, è finito ovviamente in cima alla lista dei sospettati.

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