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Mercoledì 25 Gennaio 2012
In tribunale la cessione dei bus Spt
«Acquistarono a scatola chiusa»
«Non mi era mai capitato di vedere qualcuno acquistare una azienda così, in quel modo, senza una valutazione approfondita della situazione fiscale e contabile».
Lo ha detto ieri mattina in tribunale Sara Puglia Muller, commercialista, consulente tecnico della Procura della Repubblica
Lo ha detto ieri mattina in tribunale Sara Puglia Muller, commercialista, consulente tecnico della Procura della Repubblica nel processo istruito per la vendita del ramo noleggi di Spt linea, imputato l'ex presidente della società di trasporti Gianandrea Gandola.
Sollecitata dal pubblico ministero Mariano Fadda, la Puglia ha ripercorso le tappe della cessione e, prima ancora, dell'organizzazione del bando che fu, come noto, pubblicizzato soltanto sul quotidiano Il Tempo, di Roma, giornale che, come ha poi spiegato anche un altro testimone, il direttore amministrativo della Publicompass di Milano, Mauro Salvemini (la Publicompass è una società che vende spazi pubblicitari), «a Como non vende neppure una copia».
L'accusa è quella di avere organizzato la vendita in modo da consentire l'acquisto dei bus ai fratelli Antonino e Salvatore Battaglia di Olgiate Comasco, i quali, in cambio del "favore", costituirono una seconda Spt, cioè una Società Privata trasporti, affidandone la direzione allo stesso Gandola. «È chiaro - ha detto ieri Sara Puglia Muller - che in caso di una gara del genere, l'interesse primario è quello di raggiungere il maggior numero di potenziali acquirenti, pubblicando il bando su quotidiani a diffusione locale e nazionale».
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