La Giubiana a Lurago Marinone
La neve non ferma il rogo

Quattrocento spettatori per la tradizionale manifestazione popolare rispolverata dalla Pro loco l'anno scorso con successo, dopo dodici anni di stop, e riproposta con ancor più seguito ieri pomeriggio nel campo sportivo
dell'oratorio

LURAGO MARINONE - La neve non ha scoraggiato i
luraghesi che, numerosi (non meno di quattrocento persone), ieri hanno
assistito al rogo della Giubiana. Tradizione popolare rispolverata dalla
Pro loco l'anno scorso con successo, dopo dodici anni di stop, e
riproposta con ancor più seguito ieri pomeriggio nel campo sportivo
dell'oratorio.

Entusiasmo alle stelle, soprattutto fra i bambini, all'accensione del falò della Giubiana che ha preso subito fuoco con decisione e poi è proseguito con una fiamma alta e vigorosa che ha scaldato i presenti.

Appena il fantoccio della vecchina (alto due metri, su una pira di circa sei metri) si è infiammato, grandi e piccini hanno applaudito in una sorta di rito propiziatorio benaugurante.

I bambini della locale scuola elementare e quelli della materna si sono
simbolicamente liberati dei brutti ricordi e di qualche marachella di troppo dell'anno scorso, bruciando sulla pira rispettivamente bigliettini e disegni preparati da loro.
 
«È andata molto bene, ancora meglio dell'anno scorso - commenta il presidente della Pro loco, Mario Berlusconi - Pensavamo che il
successo della scorsa edizione fosse da attribuire al fatto che il rogo
della Giubiana era stato riproposto dopo un fermo di dodici anni, ma
l'ottimo riscontro di quest'anno ci conferma che è una tradizione
popolare che incontra il favore della gente. Ci ha fatto molto piacere
vedere tanti bambini assiepati intorno al falò. Siamo già pronti per
l'anno prossimo».

 Non meno apprezzata la parte mangereccia: sono andati esauriti quattordici chilogrammi di risotto con salsiccia e dieci litri di vin brulé.

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Eco di Bergamo Lurago Marinone, Giubiana