Le lettere della Provincia
Viaggiano in auto blu

Chi sogna una pubblica amministrazione capace di far viaggiare i documenti via internet, meglio stia lontano da Como. In riva al Lario, infatti, i documenti degli enti pubblici non viaggiano via mail, ma con l'autista a bordo dell'auto blu. Altro che semplificazione.

COMO Chi sogna una pubblica amministrazione capace di far viaggiare i documenti via internet, meglio stia lontano da Como. In riva al Lario, infatti, i documenti degli enti pubblici non viaggiano via mail, ma con l'autista a bordo dell'auto blu. Altro che semplificazione.
In quattro anni l'Audi A6 di rappresentanza dell'amministrazione provinciale ha percorso circa 8mila chilometri per "servizi vari", la maggior parte dei quali legati all'esigenza di consegnare buste, documenti e lettere ad altri enti. Dopotutto era stato lo stesso presidente Leonardo Carioni, autentico collezionista di chilometri (ben 160mila in quattro anni) a bordo dell'auto blu, a confidare in un'intervista che «l'autista è venuto spesso a casa mia a farmi firmare le carte». Ma non c'è solo Turate tra le destinazioni delle vetture di rappresentanza con buste a bordo.
È il 17 febbraio 2011 quando, sul registro dell'auto in uso alla giunta (quella nell'esclusiva disponibilità del presidente non ha alcun diario di bordo, a dispetto di quanto prevede il regolamento), compare una generica «consegna buste» senza destinazione per complessivi 50 chilometri percorsi. Più preciso l'appunto dell'8 giugno: «Lc x doc. turismo», ovvero Lecco per la consegna di documenti dell'assessorato al Turismo per un totale di 60 chilometri.
Buste, lettere e documenti hanno viaggiato con l'autista non solo alla volta di Lecco, ma anche di Milano, Cermenate, Rovellasca, Campione d'Italia, Magreglio, Civenna. Nel capoluogo regionale l'Audi A6 della giunta è stata inviata pure per consegnare pacchi di libri o per far firmare alcuni documenti. E a Lecco c'è tornata per ritirare dei documenti, chissà se è per pura cortesia istituzionale che Villa Saporiti non ha preteso che l'onere della riconsegna di quelle buste ricadesse su altri.
Il pubblico ministero Massimo Astori, titolare del fascicolo, ipotizza - ma il fascicolo è a carico di ignoti, ovvero non vi è alcun indagato - il reato di peculato.

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