Como, donna morta al gelo
Il giallo della ferita alla nuca

In attesa dell'autopsia si cercano risposte sulle cause della morte della donna moldava trovata dal figlio sul Baradello

COMO Ci sono un mazzo di fiori, rose e crisantemi, un lumino rosso e una sagoma ancora visibile sulla neve ghiacciata di via Brenta, alle pendici del Baradello. Il figlio di Maria Buza scappa via in silenzio senza rispondere a chi gli chiede di spiegare, di raccontare.

La cercava da sabato, la mamma, ed è stato lui ad arrampicarsi l'altro pomeriggio fin quassù, ritrovandone il corpo congelato a terra tra gli alberi a ridosso della strada pedonale che corre parallela a via Rimoldi, fino alla basilica di San Carpoforo. Il giorno dopo il mistero non si chiarisce, almeno non del tutto. Il pm di turno in Procura, Simona De Salvo, ha disposto l'autopsia. La novità è che una prima serie di accertamenti esterni sul corpo della donna avrebbe consentito di accertare la presenza di un trauma alla nuca, di un ematoma dietro il quale si cela, probabilmente, la chiave del mistero.

La salma era a terra, il capo accanto ad alcune pietre che altri, prima di lei, avevano probabilmente accumulato per poter circoscrivere un falò.

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