I corrieri di valuta son tornati
Sequestrato un milione di euro

Ben cinquemila banconote da 200 euro nascoste in un doppiofondo di un'Audi A3, nascosto dietro al contachilometri della vettura. Denunciato un operaio di Solbiate. GUARDA IL VIDEO

COMO Lui, di professione, fa l'operaio. È un lavoratore dipendente, che presenta con regolarità la dichiarazione dei redditi e che non risulta avere altre attività se non quella svolta per la propria azienda. Sarà proprio per questo motivo che i finanzieri di Ponte Chiasso, quando l'hanno visto alla guida di un'Audi A3 che sfrecciava di ritorno dalla Svizzera, si sono insospettiti. E sarà sempre per questo che, anziché limitarsi a un normale controllo, le fiamme gialle hanno fatto intervenire la squadra specializzata nello scoprire doppifondi segreti a bordo delle auto. Doppiofondo che, nel caso specifico, è stato trovato pieno zeppo di banconote da 200 euro.

Gli spalloni di valuta sono tornati. È questo il sospetto sul quale indagano gli inquirenti dopo che venerdì scorso, all'altezza del valico con il Canton Ticino, i finanzieri hanno intercettato oltre un milione di euro in contanti. I soldi erano stati nascosti all'interno di dieci sacchetti di plastica sottovuoto: un po' per ridurne le dimensioni, un po' - probabilmente - anche per evitare di incappare nel fiuto dei cani specializzati nella ricerca di grossi quantitativi di denaro e addestrati per annusare l'inchiostro particolare utilizzato per le banconote.

Sotto accusa, per infedele dichiarazione dei redditi, è finito un operaio di 40 anni residente a Solbiate. Ai finanzieri l'uomo non ha detto nulla, ma l'ipotesi più probabile è che si tratta di uno spallone di valuta o, in ogni caso, di una persona che si sia prestata a trasportare il denaro per conto altrui.

Il tesoretto, per la precisione 1.046.000 euro, composto da poco meno di 5mila banconote da duecento euro, è ora sotto sequestro così come l'Audi A3. Il blitz dei finanzieri è scattato venerdì 17 quando mancavano un paio d'ore alla mezzanotte di sabato, non lontano dal valico di Bizzarone.

Gli inquirenti hanno immediatamente fatto accertamenti sulla situazione patrimoniale del quarantenne di Solbiate. E così hanno scoperto che una cifra del genere in suo possesso non sembrava giustificata. Lui, un lavoratore dipendente. La moglie, operaia pure lei. Una famiglia di reddito medio-basso, insomma, che solo grazie all'eredità di un lontano zio d'America o la vincita al Lotto avrebbe potuto entrare in possesso di una cifra così consistente in contanti.

In realtà la modalità di trasporto, l'identikit del trasportatore, l'esistenza di un complesso doppiofondo all'interno dell'auto, nascondiglio necessariamente ricavato da qualche professionista, riportano alla mente la maxi operazione contro gli spalloni di valuta che per conto dei banchieri elvetici nascondevano in Ticino i soldi sottratti al fisco italiano.

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