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Giovedì 23 Febbraio 2012
Orari lunghi, flop a Como
Solo i super ci credono
Unanimi le categorie: «Non bastano le norme per farci aprire la sera e la domenica. E' il cliente che invoglia a lavorare di più, ma adesso i consumi sono stagnanti»
Ma è tutto come sempre fra piccoli negozi, estetisti e parrucchieri, somministratori di alimenti prodotti in proprio. I supermercati in centro e a lago continuano ad aprire la domenica; in periferia aprono sempre la domenica dopo le liberalizzazioni; qualcuno apre solo la domenica mattina o la prima del mese.
«Liberi gli orari, prigionieri i soldi»: è la motivazione delle categorie che continuano come prima. Finchè non tornerà a circolare liquidità e il tenore dei consumi resterà basso, non c'è ragione per l'orario continuo, sottolineano.
«Possono ben dire: apri l'attività in un giorno con un euro di pratiche burocratiche e puoi rimanere sempre aperto. Ma se non mi danno credito le banche, se non ci sono clienti, che libertà è?», chiede Enzo Fantinato che per Cna ha coordinato un questionario, a gennaio, per valutare il gradimento di parrucchieri, estetiste, alimentaristi sull'apertura no stop. Il 100% degli interpellati ha detto che avrebbe continuato con gli orari di prima.
«Chi faceva già orario lungo, come qualche parrucchiere, ha continuato a farlo - dice Fantinato - non abbiamo notizie di luci accese ovunque di domenica o di lunedì, di notti al lavoro. Il settore del benessere rispecchia la vita sociale e non mi sembra sia effervescente. C'è altro a cui pensare».
La domenica, registrano afflusso certi punti commerciali fuori città specializzati in settori merceologici. Ma chissà se questo rivela un ampliamento dei consumi o è il segno che fare un giro nel centro commerciale costa meno di una gita. «Bar e ristoranti? Saranno anche pieni, ma l'avventore consuma meno», afferma Giovanni Ciceri, presidente dei Pubblici esercizi - Confcommercio. «La liberalizzazione non ha avuto effetto - sottolinea - chi prima era costretto a rispettare rigorosamente un orario, adesso se la prende un po' più comoda, ma non c'è movimento in più perché non c'è domanda, nonostante le iniziative intraprese. Più offerta, non più orario, in genere, salvo qualche locale del centro».
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