Homepage / Como città
Mercoledì 29 Febbraio 2012
Comune a caccia di evasori
Scova 3 milioni tra casa e rifiuti
Non è più soltanto la Guardia di Finanza a controllare i conti dei comaschi. Nel 2011 Palazzo Cernezzi ha recuperato 800mila euro sull'Ici (+ 25%). Tarsu: 1,3 milioni dal 2009
L'Agenzia delle Entrate ha infatti fornito il manuale per indicare ai sindaci dove cercare gli evasori e a chi segnalarli, alla stessa Agenzia, all'Agenzia del territorio, alla Guardia di Finanza e all'Inps. In particolare, le amministrazioni comunali dovranno individuare i fabbricati non dichiarati al Catasto, il lavoro sommerso, dai cantieri agli ambulanti, agli artigiani che non versano i contributi previdenziali ed assistenziali, affitti in nero, attività che sembrano benefiche, ma in realtà producono profitti assoggettati a tassazione.
Il Comune di Como era in attesa di direttive che lo mettessero in grado di agire: nel mese di ottobre del 2010, aveva stipulato una convenzione con l'Agenzia delle Entrate per contribuire agli accertamenti negli ambiti del commercio, delle professioni, del patrimonio immobiliare e di tutto ciò che è indice di capacità contributiva.
Quasi un modello "svizzero": nel vicino Cantone, se un contribuente cambia l'automobile, può essere chiamato dal funzionario dell'ufficio contribuzioni che ha notato, direttamente o indirettamente il cambiamento, a spiegare con quali soldi ha affrontato la spesa e se è coerente con i redditi dichiarati.
Leggete l'approfondimento su "La Provincia" in edicola oggi (mercoledì 29 febbraio 2012)
© RIPRODUZIONE RISERVATA