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Lunedì 05 Marzo 2012
Grazie agli Alpini di Como
risparmiati due milioni
Settemila alpini l'anno scorso hanno prodotto un valore economico di due milioni di euro, con la protezione civile e con il lavoro volontario per il territorio, per le attività sociali ed associative della sezione Ana, per il bene comune.
«Ma la nostra potenza si misura in cuori», ha detto il presidente delle Penne nere comasche, Enrico Gaffuri (nella foto), nella relazione presentata l'altroieri nel salone del Collegio Gallio all'assemblea generale annuale dei delegati dei 122 gruppi della nostra provincia.
Eppure, 41.088 ore lavorate sulla Spina Verde o sulla linea Cadorna, sul recupero di terreni, boschi, uliveti di Villa Carlotta, nelle bonifiche ecologiche, nelle emergenze freddo e neve traducono in soldoni lo spirito alpino che è, dice Gaffuri, «lo spirito del giovanotto, quello che ci permette di fare le grandi cose senza battere ciglio».
La fine della leva obbligatoria segnava il rischio di estinzione dell'Ana, oltre 90 anni a Como. E invece, le Penne nere non vogliono che «il patrimonio di cui siamo custodi sparisca con l'ultimo alpino - ha sostenuto Gaffuri - ma crediamo che debba essere difeso e coltivato da qualcuno che nutra i nostri stessi sentimenti».
Per questo, si sono messi a cercare tutti coloro che sono stati alpini e non si sono ancora iscritti all'Ana e se a Maslianico ne sono stati recuperati 32, a Monte Olimpino ne sono stati "svegliati " nove e al gruppo è stato perciò attribuito l'inedito "Premio Sveglia".
Per oltre un'ora, Gaffuri ha descritto tutto ciò che costituisce il patrimonio alpino «che difende la storia e che vede camminare insieme il vecio e il bocia in ogni sfida». Solo per beneficenza, l'anno scorso, sono stati raccolti oltre 150mila euro. «Noi alpini - ha scherzato il presidente - siamo capaci di discussioni interminabili per un euro di aumento del bollino e senza batter ciglio, doniamo decine di migliaia di euro. Siamo gente strana».
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