La Bordoli medita la squadra
«Gli assessori prima del voto»

La vincitrice delle primarie del Pdl non parla di programmi («è ancora prematuro»), non fa nomi di chi ci sarà nella lista che la sosterrà nella scalata per arrivare a conquistare la poltrona di primo sindaco donna della città («il partito avrà ampia voce in capitolo») e non dice chi ci sarà e chi non ci sarà nella sua giunta.

COMO Non parla di programmi («è ancora prematuro»), non fa nomi di chi ci sarà nella lista che la sosterrà nella scalata per arrivare a conquistare la poltrona di primo sindaco donna della città («il partito avrà ampia voce in capitolo») e non dice chi ci sarà e chi non ci sarà nella sua giunta, però dice che «potrei annunciare prima una parte della squadra».
Il day after Laura Bordoli, proclamata vincitrice delle primarie Pdl - le prime nella storia della politica del centrodestra comasco e le prime del Pdl in tutta la Lombardia - alle 2 del mattino, sorride. Come del resto ha sempre fatto in queste due settimane.
Partiamo dal risultato di 1943 voti contro i 1483 di Gaddi. Come lo commenta?
È stato un grande risultato dei cittadini che si sono risvegliate. Ci sono state molte persone che erano anni che non andavano al voto.
Vorrebbe Gaddi nella sua squadra?
Spero di proseguire con lui, comunque vedremo le sue scelte visto che si sente parlare di prospettive nazionali.
E lei come procederà?
Ora andremo avanti per la nostra strada perché abbiamo un volto nuovo e una donna come candidata sindaco. La novità che mi sento di rappresentare mi dà una forte carica per affrontare la campagna elettorale, che non sarà una passeggiata. Ringrazio tutte le donne che mi hanno votato e dedico a loro questa vittoria.
Chi ci sarà nella sua squadra?
Sicuramente ne dovremo parlare. Sulla lista il partito avrà ampia voce in capitolo, ma l'obiettivo è quello di allargare molto anche alla società civile.
L'assessore Gaddi ha detto di aver presentato un suo progetto per la città e di prendere atto di aver perso. Qual è il suo programma?
Preferisco vedere prima, è prematuro.


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