Cantù, la violenza sessuale
«Piangeva e chiedeva aiuto»

Il racconto del primo soccorritore della ragazza che è riuscita a scappare: «Mi ha suonato il citofono due volte, le ho aperto e l'ho fatta salire in casa. Abbiamo chiamato i carabinieri e poi abbiamo cercato la sua amica»

CANTÙ «La mia amica ha bisogno di aiuto, per favore, aprite». La ragazza parla al citofono e piange. Sono passate le due di notte. E questa è solo una parte dell'incubo, quello che riguarda la giovane che è riuscita a scappare, mentre la compagna era stata bloccata e violentata. Presa dal panico, è riuscita ad andare fino alla casa più vicina, suonare con vigore il campanello due volte, e chiedere disperatamente aiuto.

Il racconto della terribile notte, tra sabato e domenica, con una ragazza che ha subito una violenza sessuale, è quello di chi, per primo, è andato in soccorso delle due giovani.

L'intuizione dell'uomo, purtroppo, si è rivelata drammaticamente vera. «Ero ancora sveglio, ma ormai ero in pigiama e stavo per andare a letto: erano passate le due di notte - continua - A quel punto ho sentito suonare il citofono una prima volta. Ho aspettato un attimo, anche perché mi chiedevo chi potesse essere a quell'ora, e il campanello è squillato per la seconda volta. A quel punto ho risposto».

Il racconto completo sul quotidiano La Provincia in edicola giovedì 15 marzo.

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