Botte e minacce in famiglia
In fuga due donne ogni mese

Sette denunce per stalking all'Ufficio minori della Questura di Como e 95 donne vittime di maltrattamenti che si sono rivolte all'associazione Telefono donna dall'inizio dell'anno, con ben cinque casi di allontanamento immediato da casa per minacce gravi.

COMO Sette denunce per stalking all'Ufficio minori della Questura di Como e 95 donne vittime di maltrattamenti che si sono rivolte all'associazione Telefono donna dall'inizio dell'anno, con ben cinque casi di allontanamento immediato da casa per minacce gravi.
È l'escalation di violenza sul nostro territorio che coinvolge sempre più donne, spesso madri: 286 bambini hanno assistito e 25 hanno subìto direttamente maltrattamenti l'anno scorso secondo Telefono donna. E tra chi ha trovato la forza di denunciare c'è anche il caso di una donna che non usciva più di casa per le minacce dell'ex compagno. È anche con testimonianze come queste che il sovrintendente Roberto Rossi della polizia e Jerta Zoni, responsabile della Casa rifugio "Luna e le altre" di Telefono donna, hanno scelto di affrontare temi che troppo spesso restano nascosti tra le mura di casa, nell'incontro "Maltrattamenti in famiglia, violenza sulle donne, stalking" organizzato venerdì scorso dal Comitato oratorio San Giorgio.
«Ogni donna ha i suoi tempi da rispettare - precisa Zoni - Quando chiede aiuto ha già un passato di maltrattamenti, spesso la molla scatta nel vedere la sofferenza dei figli». E il numero è in aumento costante: 3.333 donne accolte dall'associazione dal 1991, erano 38 venti anni fa e ben 306 nel 2010. E dal 2005 sono raddoppiate: passando in cinque anni da 151 a 301 nel 2010 e con un totale di 104 persone - 47 donne e 57 bambini - accolte in modo temporaneo in dieci anni nella Casa rifugio. E sebbene questi dati siano legati anche a maggiore conoscenza dell'associazione e implementazione del Protocollo provinciale, di certo l'emergenza è sempre più attuale.
«È un aggravarsi della situazione legato alla cornice più generale della crisi e dei cambiamenti nel ruolo sociale della donna che alcuni uomini non accettano» commenta Zoni. E l'humus della violenza è l'apparente normalità: nella metà dei casi chi maltratta dà immagine positiva di sé - mentre il 28% ha problemi come abuso di alcool e altre problematiche - e nell' 86% il violento è il partner o l'ex.
E per un primo passo per dire basta alla violenza il numero gratuito è: 800.166. 656.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola lunedì 19 marzo

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