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Domenica 01 Aprile 2012
Crisi, anche un orlo è un lusso
Ora la sarta rischia di chiudere
«Negli ultimi tre mesi riesco a malapena a coprire le spese del negozio. Ma fino a Natale ho sempre lavorato bene». Anche per Margherita Casciotta, 57 anni, sarta da 42, i colpi della crisi economica si fanno sentire.
Dall'inizio dell'anno la clientela è diminuita. In controtendenza con un trend di crescita per le attività di sartoria. Infatti, secondo i dati della Camera di Commercio, in Provincia di Como, aprono 6 nuove imprese ogni anno: dalle 65 registrate nel 2009 alle 76 del 2011. Cambia l'inclinazione del mercato grazie a una maggiore richiesta di lavori di riparazioni, di cucito e, in qualche caso, anche di ricerca di abiti, confezionati su misura. Eppure la crisi arriva anche qui.
«Ho aperto nel 2004 - spiega Margherita Casciotta, titolare di Magìa del cucito, in centro a Como -. Ho lavorato bene in questi anni, soprattutto sulle riparazioni. Le donne, oggi, non sanno tenere in mano l'ago, parlo soprattutto delle trentenni. Mi capita spesso di attaccare bottoni o rifare un orlo. Cioè cose molto banali». Del resto la macchina da cucire non è più un oggetto abituale in casa. Così in negozio si va per fare un orlo a mano, cambiare la vecchia lampo al piumino, sistemare cappotti e giacche, lasciati da anni nel guardaroba.
«Gli stilisti e il richiamo al 'vintage', hanno spinto verso il recupero di modelli superati - spiega Margherita - . Ci hanno dato una mano. Tante ragazze chiedono di rimodellare capi d'abbigliamento della mamma o della nonna. Il ritorno dello stampato, negli ultimi mesi, ha portato clientela, sempre con la stessa richiesta».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola domenica 1 aprile
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