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Sabato 21 Aprile 2012
Palizzate, griglie e pezzi di ferro
Il lago si vede per 100 passi
Dalla diga di viale Geno si vede il lago. Lo sguardo va verso Villa Olmo, verso la sponda opposta, al cielo e verso la cupola del duomo. Girarlo a sinistra significa vedere lamiere, palizzate, qualche operaio al lavoro e la stessa frattura tra la città e il lago che ormai va avanti da cinque anni.
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Costeggiare la passeggiata significa percorrere i primi 59 passi con vista sulle palancole (grossi pali in ferro che vengono infissi verticalmente sul fondo del lago per fermare l'acqua) attraverso una grata intervallata da una copertura bianca sfilacciata in diversi punti. All'angolo con Sant'Agostino si trova un cancello in legno che accompagna per una quindicina di passi. Il cammino prosegue di fianco al bar Molo, affacciato sulle grate metalliche per poco meno di una cinquantina di passi.
All'inizio della palizzata in legno, un vero e proprio muraglione, c'è il cartello con l'indicazione dei nomi dei responsabili del progetto e della tempistica di realizzazione dell'opera. Mille e 85 giorni. Già passati da un pezzo, visto che i lavori avrebbero dovuto essere conclusi sull'intero lungolago all'inizio dell'anno scorso.
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Quel che resta del lungolago