Stella e i vandali di Stato
«Tanti scempi anche a Como»

Il giornalista al Teatro Sociale per "Le Primavere" inchioda i politici. Dati e immagini dei danni subiti dal Paese e nel finale dilaga l'indignazione dei comaschi

COMO - So che anche a Como sono state fatte cose inaccettabili. A volte si perdono di vista i tesori sotto il naso».
Mentre Gian Antonio Stella sul palco effettuava un'appassionata, e ironica, scorribanda attraverso gli scempi con cui i "Vandali", quelli in autoblu protagonisti del libro scritto con il collega Sergio Rizzo, hanno devastato l'Italia da Nord a Sud, tra il pubblico si bisbigliavano analogie con le tante ferite che anche il Lario ha subito. E, quando è arrivato il momento delle domande finali, è dilagata l'indignazione dei comaschi per una città che, in fatto di sfregi al paesaggio, «è andata oltre», come ha detto qualcuno in sala.
Quando Stella ha mostrato le immagini di Lens, «un'area industriale su cui la Francia ha investito 1,2 miliardi di euro per trasformarla in un secondo Louvre», il pensiero di molti è corso all'ex Ticosa. Oltralpe hanno stimato che «l'investimento renderà 7-8 volte tanto in termini di incassi», mentre «i nostri governi, e anche i nostri sindacati, non riescono a capire i processi della modernità e continuano a pompare risorse inutilmente nel chimico e nel metalmeccanico».

L'approfondimnto su "La Provincia" in edicola domani (28 aprile 2012)

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