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Mercoledì 09 Maggio 2012
COPIA DI Accordo Italia-Svizzera
Sbloccati i ristorni dei frontalieri
Nelle scorse ore il 50% di quando dovuto per all'anno 2010, ovvero 23.705.838 euro che erano tenuti in ostaggio dal Consiglio di Stato ticinese, è stato versato ai Comuni
Poche parole, in linguaggio burocratico, che però rappresentano la salvezza delle amministrazioni di confine del Varesotto e del Comasco. Perché una volta tradotte vogliono dire una sola cosa: il pulsante per l'invio dei soldi che spettano ai comuni di frontiera, ed erano ancora congelati, è stato schiacciato. Così la guerra dei ristorni è stata vinta. Almeno per ora. E nelle scorse ore il 50% di quando dovuto per all'anno 2010, ovvero 23.705.838 euro che erano tenuti in ostaggio dal Consiglio di Stato ticinese, è stato versato. Proprio nelle casse di Roma. Sanando il mancato rispetto dell'accordo internazionale. Lo hanno certificato, con una nota ufficiale, il Dipartimento federale delle finanze e il ministero dell'Economia. La svolta nella vertenza fiscale è giunta questa mattina, dopo un incontro tra il segretario di Stato Michael Ambühl, capo della segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, e l'ambasciatore Carlo Baldocci, consigliere diplomatico del Ministero dell'Economia. Con un faccia a faccia che, di fatto, ha spianato la strada verso la normalizzazione delle relazioni tra Roma e Berna. Verso l'accordo fiscale per i capitali detenuti proprio in Svizzera. La road map, così, è stata tracciata. Si inizia con l'istituzione di un gruppo di lavoro «finalizzato alla risoluzione delle questioni pendenti», leggi accesso ai mercati finanziari, segreto bancario e black list, che si riunirà già il prossimo 24 maggio. Poi sarà la volta di un incontro diretto tra il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e la presidente della Confederazione Svizzera Eveline Widmer-Schlumpf.
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