Lucini deve fare i conti
con il caso Marzorati

Magatti e Introzzi chiudono ad apparentamenti con la lista Per Como: «Così perderemmo tre seggi». Si fa strada l'ipotesi di un ingresso in giunta da esterna per la pediatra, la più votata in assoluto

COMO - Il caso di Roberta Marzorati (lista Per Como), più votata dell'intero consiglio comunale e attualmente esclusa, agita le acque all'interno del centrosinistra. La consigliera uscente ha raccolto 569 preferenze personali, record assoluto di questa tornata elettorale, ma la lista per Como (ha ottenuto il 5.33%) ha solo un posto in consiglio, che va di diritto al candidato sindaco Mario Molteni.
Cinque anni fa Per Como aveva sostenuto Luca Gaffuri e, durante il mandato Bruni, ha condiviso quasi sempre l'operato del Pd. Adesso c'è il paradosso della Marzorati esclusa dal consiglio, caso finito prepotentemente sul tavolo del centrosinistra e del candidato sindaco Mario Lucini.
Gisella Introzzi, capolista della lista della coalizione Amo la mia città (2.43%) dice senza giri di parole di essere contraria all'apparentamento (da formalizzare entro domenica), ma nel contempo non osteggia un eventuale assessorato esterno a Marzorati. «Sicuramente Marzorati ha visto premiato il lavoro fatto in 5 anni in consiglio e la serietà e la passione nella sua professione. La scelta che autonomamente Molteni e Marzorati hanno fatto di un percorso autonomo e al loro interno di indicare come candidato sindaco Molteni probabilmente non ha portato ai risultati che loro si aspettavano. Una questione dettata dai meccanismi elettorali che può essere risolta all'interno della lista stessa». Dal canto suo Bruno Magatti rimanda tutto a Lucini: «Compete al candidato sindaco. Va però detto che c'era stato un tentativo precedente alla formazione delle liste che aveva invitato le due persone che hanno fatto poi le loro scelte. Oggi gli apparentamenti sono relativamente poco importanti perché si vinca. È una coalizione molto compatta. Se esistono possibilità politiche si valuteranno e da parte nostra non c'è alcun pregiudizio».
La strada dell'apparentamento sembra decisamente in salita. Lucini si muove con i piedi di piombo: «Stiamo valutando varie possibilità e, nei prossimi giorni, valuteremo la strada che può essere più utile per il governo della città. L'esclusione di Marzorati è paradossale, ma dipende da scelte fatte da loro».

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