Don Marco dal carcere
«Risarcisco le vittime»

L'obiettivo sono i domiciliari dopo due mesi di detenzione. Il suo avvocato: «Scelta morale»

COMO Don Marco Mangiacasale, l'ex parrocco di San Giuliano in carcere dallo scorso 7 marzo con l'accusa di violenza sessuale, ha chiesto di poter risarcire le sue vittime, cinque ragazzine che frequentavano l'oratorio di via Monti prima che il sacerdote fosse trasferito in Curia con l'incarico di economo diocesano, alla fine del 2011.
«È una scelta del mio assistito - dice l'avvocato Renato Papa, che dal giorno dell'arresto difende Mangiacasale - Ed è una scelta moralmente dovuta, a conferma della consapevolezza della sofferenza prodotta».
«Don Marco non interpreta questo risarcimento come una mercificazione del dolore che è stato causato - aggiunge il legale -, ma come un segno doveroso della propria contrizione. In più, sul piano processuale l'iniziativa risarcitoria riconferma un approccio difensivo improntato alla assoluta lealtà». Quanto pagherà don Marco? Impossibile stabilirlo. Da quanto si è appreso, le somme saranno quantificate entro la prossima settimana, in base a un accordo con le parti offese, e comunque prima che la Procura della Repubblica suggelli la conclusione dell'indagine, conclusione alla quale manca comunque pochissimo.
Marco Mangiacasale potrebbe, alla fine dell'indagine, ottenere quei domiciliari che a marzo gli erano stati negati. Lo aspetta un convento, in Piemonte. È al Bassone da 59 giorni.

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