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Mercoledì 13 Giugno 2012
Pronto soccorso al Sant'Anna
No del sindacato: «Così sarà il caos»
«Il finanziamento ministeriale da 3,2 milioni di euro per la Casa della salute è arrivato troppo tardi. E produce un effetto negativo: la confusione»: è la reazione del delegato della Cgil - medici Giuseppe Carrano, alla delibera della Asl che dà il via ad un nuovo punto di riferimento per il paziente.
All'ospedale Sant'Anna di via Napoleona, per il distretto di Como e in altre strutture dei distretti sanitari della provincia, sarà allestita una Casa della salute: medici ed infermieri saranno presenti 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno, prescriveranno terapie, disporranno di attrezzature per le diagnosi, avranno in gestione la telemedicina, forniranno consulti telefonici. Inoltre, la Casa della salute attiverà uno sportello unico per le attività sociali ed assistenziali, in modo che gli interventi non siano più frammentati.
Gli effetti: il raccordo con il territorio, poiché si tratta di una struttura intermedia tra il medico di medicina generale e l'ospedale, ma anche l'alleggerimento dei pronto soccorso. Oggi, ai pronto soccorso, il 10% degli accessi è costituito dai codici bianchi e il 70% dai codici verdi.
«Ma l'Azienda Ospedaliera Sant'Anna, in collaborazione con la stessa Asl, è già in procinto di riorganizzare il pronto soccorso - sottolinea Giuseppe Brazzoli, direttore sanitario - La proposta della Casa della salute precede di quattro anni e forse più il progetto sul pronto soccorso, appena attivato a Cantù in via sperimentale».
I codici gialli e rossi, cioè i pazienti più gravi e più a rischio, avranno percorsi separati rispetto ai codici bianchi e verdi, ma all'interno della stessa struttura, anche perché il "codice verde" può essere declassificato, ma può anche degenerare in rosso. Un caso, fra tanti: il paziente che si presenta con il mal di stomaco. Può essere gastrite, può essere sintomo di infarto: il pronto soccorso valuta ed interviene secondo il caso, ma il paziente resta nella stessa struttura. Se la prima valutazione avviene in un'altra struttura e si rende necessario il trasferimento, il rischio può aggravarsi. E la domanda è: chi decide l'indicazione del pronto soccorso o della Casa della Salute? «Ci metteremo intorno ad un tavolo, Asl, Regione Lombardia, Azienda Sant'Anna, Ospedale Valduce e saranno stabilite forme di integrazione e di collaborazione», è il messaggio del dottor Brazzoli, che in Regione Lombardia, tra i pochi, aveva partecipato al gruppo di lavoro sulla riorganizzazione dei pronto soccorso, al via entro fine anno al Sant'Anna di San Fermo.
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