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Lunedì 18 Giugno 2012
Leghisti di Como in piazza
Ma poi l'Imu la fanno pagare
Leghisti in piazza contro l'Imu. A poche ore dalla scadenza del termine per pagare la prima rata (oggi è l'ultimo giorno), amministratori e militanti comaschi del Carroccio hanno partecipato, a Verona, al «no Imu day», manifestazione organizzata per contestare l'introduzione della tassa sugli immobili.
C'erano, tra gli altri, il sindaco di Drezzo Cristian Tolettini (segretario provinciale dei lumbard), quello di VenianoElio Rimoldi e quello di Canzo Fabrizio Turba, finito alla ribalta delle cronache nelle scorse settimane per aver deciso di non rispettare il patto di stabilità.
E proprio Turba, non a caso, ieri ha preso la parola dal palco. Ma hanno partecipato al «no Imu day» anche i parlamentari Nicola Molteni ed Erica Rivolta, il consigliere comunale del capoluogo Diego Peverelli, oltre a un buon numero di militanti della città (come gli ex consiglieri Giampiero Ajani e Guido Martinelli) e della provincia. Sono arrivati a Verona con un pullman e diverse auto. Al termine dell'evento, hanno espresso soddisfazione ribadendo la volontà di mettere in campo altre iniziative di protesta.
<+titolino>Il segretario-sindaco
<+tondo>Tolettini, che era finito sul banco degli imputati per aver deciso di alzare le aliquote a Drezzo, torna così sull'argomento: «Mi sono state rivolte accuse strumentali, il problema è che il governo usa i sindaci per colpire la gente. Al di là della prima casa, il 50% di quanto incasseremo finirà a Roma. Siamo stufi di subire scelte ingiuste e inaccettabili. Per quanto riguarda il mio paese, ho proposto di aumentare da 0,4 a 0,45 sulla prima casa e da 0,76 a 0,8 sulle altre categorie, ma con una serie di detrazioni sugli esercizi pubblici e sulle case affittate. In ogni caso, proprio come segno di protesta contro questa deriva, abbiamo rinviato il bilancio e lo approveremo senza una decisione definitiva sulle aliquote».
Sul Lario ha alzato la voce contro l'Imu anche Confartigianato, con una raccolta firme cui hanno aderito migliaia di imprenditori. «Gli artigiani - tuona l'associazione - pagheranno un'imposta che, in molti Comuni, equipara il capannone a una villa sul lago, con un'aliquota di base del 7,6 per mille, alzata in diversi casi addirittura fino al 10,6. Si tratta de doppio, se non oltre, del valore dell'imposta versata con la vecchia Ici».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola lunedì 18 giugno
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