«Ho sparato, ma miravo
solo a un barattolo»

L'uomo fermato dai carabinieri ammette: «Ho esploso cinque colpi, ma non avevo alcuna intenzione di colpire nessuno». E' in carcere in attesa dell'interrogatorio del giudice

COMO Una lattina di "Oranjeboom" crivellata di colpi. Quattro segni bianchi sopra un muro di via Bellinzona. Un foro di 9 millimetri nel vetro posteriore sinistro di un Maggiolino. Una bimba con una spalla fasciata e dolorante, ricoverata in una stanza d'ospedale.

Eccolo il folle tragitto del proiettile che ha rischiato di trasformare in tragedia la festa per la vittoria dell'Italia contro la Germania. Una traiettoria partita dal balcone al sesto piano di un condominio in via Barberini. E, più precisamente, da una carabina calibro 22 appoggiata alla spalla di un insospettabile cinquantenne.

I carabinieri del nucleo operativo di Como hanno fermato e portato in carcere, al Bassone, l'uomo accusato di aver sparato e ferito una bambina di 10 anni, colpevole soltanto di trovarsi abbracciata alla sua mamma, a bordo di un Maggiolino nero fermo in coda a Monte Olimpino.

È Leonardo Zarrelli, 50 anni, celibe, la persona a cui da giovedì notte gli inquirenti davano la caccia. È stato prelevato nel tardo pomeriggio di sabato dal suo appartamento di via Barberini. E in nottata accompagnato in carcere, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con l'accusa di tentato omicidio o, in alternativa, di lesioni dolose aggravate.

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