Versace contro i furbetti del tessile
"Fuori dalle associazioni di categoria"

Il presidente della maison fondata dal fratello Gianni sostiene la battaglia di Sandro Tessuto contro le contraffazioni made in Como

«Una reazione forte contro chi immette accessori o metri di tessuto di marchi famosi sul mercato “parallelo”. La controffensiva deve partire proprio dagli imprenditori onesti del distretto perché il danno economico e d'immagine è enorme: non solo colpisce l'azienda vittima dell'illecito, ma tutta la categoria tessile e l'intero sistema Paese».
Per Santo Versace deve partire da questo punto fermo la strategia di difesa del made in Como contro comportamenti non etici, fuori da ogni regola. Presidente della maison fondata dal fratello Gianni, ha recentemente vinto una causa contro una catena americana che smerciava falsi prodotti della Medusa. La casa di moda è stata risarcita a suon di dollari, oltre venti milioni.
Per questa ragione sostiene il clamoroso divorzio della Clerici Tessuto da Confindustria Como. Nella lettera di dimissioni, Alessandro Tessuto ha sollevato un problema annoso che in tempo di recessione rischia di indebolire ancora di più la forza commerciale della filiera. Non solo. L'industriale ha denunciato la mancata prontezza di reazione in un paio di vicende che nelle ultime settimane hanno sollevato un gran polverone nel distretto. Secondo il tam tam, due importanti brand del lusso avrebbero revocato gli ordini ad una primaria azienda del distretto e dirottato le commesse verso altri fornitori dopo aver scoperto una sovrapproduzione illegale di cravatte e foulard.

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