Il palazzetto di Cantù
rischia un altro ritardo

Colpa del parare dell'Arpa, che boccia l'utilizzo dell'acqua nel sottosuolo per l'impianto geotermico che servirà per il riscaldamento della struttura e il cui progetto ora dovrà essere modificato. L'assessore Latorraca rassicura: «I tempi verranno rispettati».

CANTÙ Il cantiere del palazzetto inciampa in un pozzo. O meglio, quattro pozzi. Quelli necessari per alimentare l'impianto geotermico che nelle intenzioni di Turra, la ditta bresciana che si è aggiudicata il project financing da oltre 50 milioni di euro per tirar su e poi gestire per 30 anni l'impianto, dovrebbe riscaldare il palasport di corso Europa.  E che, a quanto pare, contengono eccessive quantità di tricloroetilene e tetracloroetilene, secondo i rilievi dell'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente).

Il che richiederà una modifica progettuale, ma, assicura l'assessore alla Gestione del territorio Vincenzo Latorraca, non blocca il cantiere: «I lavori procedono celermente. C'è un cronoprogramma, e Turra intende attenervisi, né al momento c'è motivo di dubitare che verranno rispettati i tempi».

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