Giardini a lago, la Lega rilancia:
«Recintarli. Per sicurezza»

L'ex assessore Peverelli: «Avevo pronto il progetto per riqualificarli, non me l'hanno fatto realizzare». Tiepido il Pdl: «Meglio un posto fisso di polizia»

COMO Aggressioni e bivacchi nell'area dei giardini a lago? L'ex assessore al Verde Diego Peverelli (Lega Nord), oggi consigliere di minoranza, rispolvera una vecchia idea: «Recintare la zona». La proposta, tra l'altro, era stata rilanciata nei giorni scorsi anche dal predecessore di Peverelli, Nini Binda, con una lettera a La Provincia. Ma, come accaduto in passato, non mancano le voci critiche. Tra i gruppi consiliari, il Pdl dice no al pari di Adesso Como, mentre Sergio Gaddi - capogruppo di Forza Cambia Como - è possibilista. La giunta? Compatta: contrari alla recinzione il sindaco Mario Lucini, l'assessore ai Giardini Daniela Gerosa e l'assessore alla Sicurezza Marcello Iantorno.
Peverelli suggerà di recintare la zona già nel 2003: «Non dico che risolverebbe tutti i problemi - chiarisce ora - ma darebbe garanzie sulla sicurezza notturna, evitando la presenza di personaggi poco raccomandabili. Sarebbe un buon inizio. Purtroppo non ho mai potuto realizzare il progetto di recupero dei giardini, nonostante il sindaco mi avesse dato l'ok fin dall'estate del 2004. Era un piano da due milioni e mezzo di euro, più altri 600mila euro per la recinzione con due cancelli a scomparsa. Adesso c'è il problema delle risorse e mi pare circolino idee a dir poco fantasiose, come quella di affidarsi alle guardie ecologiche - dice Peverelli - Ma un gruppo di pensionati può garantire la sicurezza? Servirebbero i vigili ventiquattro ore su ventiquattro, quindi costa meno la recinzione». Peverelli concorda con chi sottolinea la scarsa pulizia dei giardini: «La maleducazione di tanta gente non aiuta, ma se il verde è ridotto così dipende anche dalla scelta di affidarsi a un mini appalto fino a dicembre. Mi risulta che preveda un servizio molto ridotto, al massimo sei tagli, e il risultato è sotto gli occhi di tutti».
D'accordo con Peverelli, per una volta, Sergio Gaddi: «Non sono affatto contrario alla recinzione - dice -. Ci sono esempi di giardini meravigliosi con cancelli altrettanto meravigliosi. Ben venga una struttura esteticamente gradevole. L'altro problema è la carenza di eventi. Se una zona è morta, diventa preda del degrado. Il brutto attira il brutto e noto una pericolosa deriva anche in centro storico». Boccia l'idea della recinzione Marco Butti (Pdl): «Non è questa la soluzione. Presenteremo una proposta dettagliata per i giardini ma ribadisco che al primo posto c'è la necessità di un presidio fisso diurno da parte delle forze dell'ordine». Per Alessandro Rapinese «bisogna rendere più viva e interessante la zona». «La Lega - aggiunge - metterebbe cancelli ovunque, ma non servono».
Michele Sada

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