Sulle case ci sono 300 dipinti
Cadorago museo a cielo aperto

È l'opera numero trecento quella iniziata ieri per Murate.
La sta realizzando Vanni Santarelli, stimato pittore, figlio d'arte e docente di pittura in varie Accademie lombarde.

CADORAGO - È l'opera numero trecento quella iniziata ieri per Murate.
La sta realizzando Vanni Santarelli, stimato pittore, figlio d'arte e docente di pittura in varie Accademie lombarde. E, di sua mano, è la sesta, dopo altre quattro collocate su pareti di case di Cadorago e una, molto apprezzata, nella piazzetta di Bulgorello che la ritrae in festa.
Questa nuova opera posta in una stradina a lato delle medie, vuol rappresentare l'evoluzione della stampa, dal torchio tipografico ai sistemi telematici.
Sempre presente all'esecuzione dei lavori è Vincenzo Verga, anima e cuore dell'istituzione che ne cura ogni particolare dalle mostre, alla piccola accademia alla realizzazione delle opere.

"Murarte" è un'iniziativa di sua creazione, nata come celebrazione del ventennale "Premio Lario Cadorago", concorso internazionale di pittura svoltosi in quattordici edizioni tra il 1968 e il 1988 trasformando le vie di Cadorago nella galleria a cielo aperto più grande d'Italia.

Le opere sono eseguite direttamente sulle superfici murali oppure tramite pannelli successivamente applicati ai muri delle abitazioni con differenti tecniche di esecuzione.
Vincenzo Verga, pieno di vitalità ma non più giovincello, si preoccupa delle sue opere come se fossero figli: «Considerata la loro età e gli effetti delle intemperie del tempo, alcune di loro cominciano ad avere bisogno di assistenza, di fondi per i restauri e per questo stiamo pensando con amici alla costituzione di una fondazione, che possa facilitare la concessione di qualche finanziamento privato o pubblico, anche se i tempi non sono dei migliori».

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Eco di Bergamo Cadorago, murarte