Muro, conto beffa
da duecentomila euro

Sacaim ha chiesto il risarcimento per la costruzione, la demolizione (62mila euro) e lo smaltimento. L'impresa veneziana nel 2010 si disse disponibile a farlo gratis, ora torna a battere cassa con il Comune

COMO Costruire, demolire e rimuovere il tanto famoso quanto contestato muro costruito sul lungolago è costato 207mila euro. Il conto è stato messo nero su bianco dall'impresa Sacaim nelle riserve progettuali che ha presentato al Comune a partire dal febbraio del 2011.
Il muro costruito sul lungolago era stato scoperto per caso il 16 settembre del 2009 e, dopo la presa di posizione praticamente unanime della città, la giunta il 30 novembre con un atto di indirizzo ha imposto l'abbattimento di tutte le barriere fisse e la revisione del progetto, in accordo con la Regione. Il muro è stato poi demolito il 24 febbraio 2010.
Nella cosiddetta «riserva numero 4» (il quarto punto delle contestazioni al Comune), non accolta in sede di arbitrato, ma comunque ripresentata dall'impresa anche nelle contestazioni inviate nel maggio 2011 e nel luglio scorso, Sacaim presenta il conto del muro.
Sacaim scrive a pagina 9 che «pur non avendo alcuna responsabilità nella vicenda ha dichiarato con nota del 26 gennaio 2010, di essere disponibile a demolire quanto realizzato a propria cura e spese.
Tale posizione, inizialmente assunta al solo scopo di non inasprire la situazione in essere, ed in considerazione delle assicurazioni rese in ordine alla veloce redazione della perizia necessaria per il prosieguo dei lavori, alla luce di quanto successivamente accaduto (la mancata formalizzazione della perizia di variante nel suo complesso e l'interferenza del concorso di idee con i lavori oggetto dell'appalto), non può essere assunta come valida e pertanto l'impresa evidenzia i maggiori oneri sostenuti per l'esecuzione di tale demolizione». In pratica il conto di 207mila euro comprende i costi «per la costruzione, demolizione, movimentazione e trasporto in discarica del materiale di risulta con i relativi oneri di discarica». Tanto per fare un esempio la demolizione del calcestruzzo armato è costata, da sola, 62mila euro.

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