Grasso: il grido contro la mafia
congeda Parolario 2012

Il Procuratore nazionale antimafia è stato intervistato a Villa Olmo dal direttore de La Provincia Diego Minonzio e dal cronista Paolo Moretti

COMO - È stato un intervento appassionato, intenso e seguito da un pubblico numerosissimo quello con il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso che, domenica sera, intervistato dal direttore de La Provincia Diego Minonzio e dal cronista Paolo Moretti, ha concluso il ciclo di incontri di Parolario 2012. Oggetto dell'evento l'ultimo libro di Grasso, «Liberi tutti. Lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia» in cui l'autore, palermitano, entrato in magistratura nell'ormai lontano 1969, racconta la criminalità.

«Non ho mai avuto una colorazione politica, anche se ho le mie idee - ha detto Grasso rispondendo alla prima domanda di Minonzio - La politica, il Parlamento, devono fornire alla magistratura tutti i mezzi necessari per agire, non deve esserci contrapposizione. L'indipendenza è un bene per tutti. Io non ho mai voluto fare politica, anche se in tanti mi hanno tirato per la giacca».

In precedenza, il giornalista del Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto aveva discusso con Francesco Angelini, caporedattore de La Provincia, il suo libro "Le mani sulla città". «La mafia - è la tesi di Barbacetto - non è un fenomeno solo del Sud. I mafiosi sono tra noi».

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