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Mercoledì 12 Settembre 2012
Carlo Dossi
Diario a luci rosse
Le "Note azzurre" furono per anni mutilate dalla critica, ma rappresentano una mappa della società del tempo letta anche attraverso l'eros
Ne piglia improvvisamente una; la rovescia sul pagliericcio e guarda. Grida della ragazza, delle compagne, e degli accorsi parenti da tutto il cortile. Calma di Cattaneo, che parte dicendo: “l'è indrizz”. Lo sperimentatore si palesava fino d'allora».
L'insolito ritrattino del padre del federalismo è contenuto nella nota azzurra n. 4589, e i cultori di Carlo Dossi la possono leggere fin dal 1964, anno di pubblicazione dell'edizione Adelphi (quasi) completa curata da Dante Isella, la prima, con le note critiche acute e profonde del filologo varesino, dopo quella, uscita nel 1912 per i tipi dei Fratelli Treves, «scelta e ordinata dalla vedova» con la collaborazione di Gian Pietro Lucini. Leggi un ampio articolo su La Provincia del 13 settembre.
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