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Domenica 16 Settembre 2012
Tagli, il Comune ci ripensa
«Salveremo gli asili privati»
«Sicuramente vogliamo evitare la chiusura delle scuole dell'infanzia paritarie. La volontà politica di risolvere il problema c'è. Vediamo di capire se ci sono anche le risorse necessarie». L'assessore all'Istruzione, e vicesindaco, Silvia Magni porterà domani in giunta il tema dei finanziamenti alle scuole dell'infanzia paritarie.
L'assessore all'Istruzione, e vicesindaco, Silvia Magni porterà domani in giunta il delicato tema dei finanziamenti alle scuole dell'infanzia paritarie che, dopo la riduzione del contributo decisa dall'amministrazione (7.500 euro per ciascuna delle 35 sezione convenzionate anziché i precedenti 11.362,05), hanno paventato il rischio della chiusura di 8 istituti già alla fine dell'anno. Cui consegue il problema di lasciare totalmente in carico alle famiglie circa la metà dei 993 bambini iscritti.
Ben pochi troverebbero asilo nelle statali. «Non abbiamo ancora i dati di quest'anno - precisa l'assessore -, ma l'anno scorso quelle del centro erano sature, mentre rimaneva qualche disponibilità nelle periferie: Ponte Chiasso, Tavernola e Trecallo».
Del resto fin dai primi del Novecento in Italia, e Como non fa eccezione, gli asili di infanzia sono stati gestiti da enti caritatevoli e solo nel '68 il governo istituì quelli statali. Oggi, nel capoluogo lariano, le scuole dell'infanzia paritarie accolgono ancora i due quinti dell'utenza totale. «Evidentemente svolgono un servizio per la città», riconosce l'assessore. «Ma dobbiamo trovare una soluzione che tenga insieme tutti i fattori: le legittime richieste delle scuole, che nessuno ha mai smesso in discussione, la situazione economica comunale e gli altri servizi che pure dobbiamo garantire. Ne parleremo tutti insieme in giunta e quindi mi confronterò con la Fism».
L'incontro con la Federazione che riunisce le scuole materne cattoliche è fissato per martedì alle 17.30 a Palazzo Cernezzi e sarà preceduto alle 16 da una riunione dei presidenti dei 15 istituti, convocata dal responsabile provinciale Claudio Bianchi. «Non siamo “asili privati” ma scuole dell'infanzia paritarie della Repubblica Italiana, che svolgono un pubblico servizio nel sistema nazionale integrato di istruzione, con costi 11 volte inferiori per lo Stato, rispetto ai medesimi costi riferiti alle scuole dell'infanzia statali», rimarca Bianchi nella lettera di convocazione.
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