Homepage / Como città
Martedì 25 Settembre 2012
Como come Berlino
Bignasca chiede il muro
L'ultima provocazione del leader della Lega dei Ticinesi Giuliano Bignasca: «Un muro da 50 milioni di franchi per risolvere i tre problemi del Canton Ticino: frontalieri, immigrati irregolari e criminalità in arrivo dall'Italia»
Il piano di Bignasca punta a mettere un freno, nelle intenzioni di chi ha formulato l'incredibile proposta, non solo all'arrivo di clandestini, ma anche all'incremento dei frontalieri e alle incursioni dei criminali ai danni delle attività delle fascia di confine. «Visto che il numero dei frontalieri continua ad esplodere, con 55mila unità ufficiali, senza il "nero", e lo stesso discorso vale per i padroncini, come pure per la criminalità d'importazione e i finti asilanti, è ora di venirne ad una. È chiaro - scrive Bignasca - che la prima misura da prendere è, come da tempo predicano la Lega e il Mattino, blindare le frontiere, ormai ridotte a dei colabrodo! E per blindare le frontiere, il modo più efficace ed anche economico è quello di costruire un bel muro».
Parole accompagnate da un piano d'azione e persino dal conto economico del progetto. «Serve un muro che ci separi dalla Fallitalia e da tutta la criminalità d'importazione che entra in Ticino. Ebbene, - chiarisce Bignasca - costruire un muro, della lunghezza di 25 chilometri, alto quattro metri e dello spessore di 50 centimetri, costa circa 50 milioni di franchi, espropri compresi. Si tratterebbe, ovviamente, di un investimento "una tantum", fatto salvo per le spese di manutenzione». «Il muro - aggiunge il leader della Lega dei Ticinesi - con poche entrate ben sorvegliate 24 ore su 24, permetterebbe inoltre di risparmiare sui controlli in dogana, utilizzando le risorse così liberate per potenziare la sicurezza all'interno della Svizzera».
© RIPRODUZIONE RISERVATA