Frana a Madesimo
Si è lavorato fino a notte

Una nuova incognita si abbatte sulla frana in Valle Spluga: il maltempo. Ieri notte gli uomini del vigili del fuoco e della protezione civile hanno lavorato fino a tarda notte per iniziare a sondare la frana e procedere con le prime esplosioni per frantumare il materiale di rimuovere. Intanto ponti aerei con gli melicotteri per graantire soccorso e aiuti alle popolazioni di Campodocino e Madesimo.

SAN GIACOMO FILIPPO - Una nuova incognita si abbatte sulla frana in Valle Spluga: il maltempo. Ieri notte gli uomini del vigili del fuoco e della protezione civile hanno lavorato fino a tarda notte per iniziare a sondare la frana e procedere con le prime esplosioni per frantumare il materiale di rimuovere. Intanto ponti aerei con gli melicotteri per graantire soccorso e aiuti alle popolazioni di Campodocino e Madesimo.

Intanto, non è ancora possibile prevedere quando sarà possibile ripristinare il transito sulla statale 36 dello Spluga, "cancellata" a Cimaganda da un'enorme frana che ha riversato sull'asfalto mille metri cubi di roccia e che in totole, dicono i vigili del fuoco, ha rovesciato verso valle 20mila mc di materiale.




L'Anas intanto ha comunicato che nella Comunità montana della Valchiavenna si è svolta oggi una riunione di coordinamento delle amministrazioni interessate per l'adozione dei provvedimenti  necessari a fronteggiare l'emergenza determinata dalla frana registata in corrispondenza del km 128,700 della strada statale 36, nel territorio comunale di San Giacomo Filippo.




Come detto, sul piano viabile sono precipitati oltre 1000 metri cubi di roccia che hanno trascinato a valle detriti e alberature, isolando i Comuni di Campodolcino e Madesimo. Alla riunione, presieduta dal prefetto di Sondrio Ermina Rosa Cesari, hanno partecipato l'assessore provinciale ai Lavori pubblici, i sindaci di Campodolcino, Madesimo e S. Giacomo Filippo, i tecnici dell'Anas, dei rappresenti del Comando provinciale dei vigili del fuoco, del 118 e delle forze dell'ordine.




Durante l'incontro si è stabilito di procedere con immediatezza alle ispezioni delle pareti rocciose da cui si è originata la frana e, quindi, evidenziare eventuali zone ancora potenzialmente pericolose. Le ispezioni saranno condotte dai rocciatori e dai geologi incaricati dalla Comunità montana.




Sulla base di queste ispezioni, gli enti locali procederanno con il disgaggio del materiale instabile, a seguito di cui l'impresa incaricata dall'Anas avvierà le operazioni di rimozione dei massi crollati sul piano viabile, con materiale esplosivo.




A causa della complessità e dell'entità del fenomeno franoso, spiega Anas, al momento non è possibile definire i tempi necessari per la riapertura della strada in piena sicurezza. Il prefetto di Sondrio ha convocato tutte le amministrazioni interessate ad una ulteriore riunione che si terrà presso la sede della Comunità montana domani alle 14,30, per l'aggiornamento dello scenario della frana, la verifica delle attività compiute e l'adozione di ulteriori iniziative.




L'evoluzione della situazione in tempo reale è consultabile attraverso il sito http://www.stradeanas.it/traffico oppure con l'applicazione VAI, disponibile gratuitamente per Android, iPad e iPhone http://www.stradeanas.it/vaiapp.

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