Bignasca salassa i frontalieri
«Una tassa da mille franchi»

La Lega dei Ticinesi non molla sul fronte dell'imposta ecologica da far pagare ai lavoratori italiani in Svizzera

COMO - La Lega dei Ticinesi di Giuliano Bignasca è pronta a spremere i frontalieri. Con una tassa di mille franchi da affibiare ad ognuno di loro. Compresi gli artigiani che lavorano occasionalmente in Canton Ticino utilizzando il sistema delle notifiche di breve durata.

Annunciata nei giorni scorsi l'ecotassa sui lavoratori di Comasco e Varesotto impiegati in Ticino è stata ora definita anche nel suo ammontare. Perché le casse del Canton Ticino hanno bisogno secondo la Lega dei Ticinesi di nuove risorse.  I conti, infatti, languono. Con il deficit del 2013 preventivato è di 200 milioni di franchi: situazione che non consentirebbe di introdurre gli sgravi fiscali a beneficio di persone fisiche e giuridiche.

Ma la Lega dei Ticinesi non vuole mollare su questo punto. Anzi. Punta a far esprimere il popolo ticinese sugli sgravi. Così sull'iniziativa fiscale del movimento, che prevede sgravi fiscali per 115 milioni di franchi, il leader Giuliano Bignasca ha chiesto un referendum. Così, evidenzia il movimento ticinese, «si potrebbero incassare 55 milioni di franchi all'anno dai frontalieri e 15 da padroncini, distaccati, per un totale di 70 milioni di franchi annui».

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