Como, Rapinese a processo
Deve rispondere di diffamazione

Il consigliere comunale Alessandro Rapinese a giudizio per diffamazione nei confronti dell'ex capo di gabinetto del Comune Tullio Saccenti, della moglie Elisabetta di Matteo e del suocero Elia di Matteo. Ieri la prima udienza del processo, rinviato a febbraio

Alessandro Rapinese in aula, per rispondere di diffamazione. Il consigliere comunale di Adesso Como, già candidato sindaco, è stato portato in aula dall'ex capo di gabinetto del Comune, Tullio Saccenti.

Saccenti sarebbe stato diffamato a causa di una serie di riferimenti fatti da Rapinese al suo ruolo in Comune e al rapporto di parentela che lo lega all'ex assessore comunale ed ex esponente della Dc, Elia di Matteo, ovvero suo suocero. Anche quest'ultimo, così come la figlia Elisabetta di Matteo, si è sentito diffamato.

In tribunale si è svolta la prima udienza: Rapinese era presente, mentre Saccenti e Di Matteo padre e figlia si sono costituiti parte civile, chiedendo che il processo si svolga a porte chiuse. Una richiesta inusuale: solitamente sono gli accusati a richiedere questa procedura. Il processo è stato aggiornato a febbraio.

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