In coma il parroco di Lanzo
«Ma adesso sto meglio»

Don Remo Giorgetta, ricoverato a Lecco, è titolare anche delle parrocchie di Scaria e di Ramponio Verna

LANZO D'INTELVI Migliorano le condizioni di salute di don Remo Giorgetta, il parroco di Lanzo paese, della frazione Scaria e di Ramponio Verna, che martedì scorso era stato ricoverato d'urgenza nell'ospedale di Lecco per una grave quanto improvvisa forma di infezione.

Don Remo, dopo il malore, era entrato addirittura in coma ed era stato trasferito, con l'eliambulanza del servizio 118, dalla casa parrocchiale al reparto di rianimazione del nosocomio lecchese.

Secondo i sanitari che l'hanno in cura, il sacerdote sarebbe ore fuori pericolo, anche se per il momento non è ancora in condizioni di ricevere visite dai tanti parrocchiani che in questi giorni hanno chiesto di lui. Li tranquillizza tutti, in ogni caso, don Remo stesso, che ha inviato una lettera aperta alle tre comunità aggiornandole sul proprio stato di salute.

«I tempi di degenza non sono nelle mie mani e intendo essere un paziente obbediente» - scrive il parroco dando dimostrazione di una lucidità che fa ben sperare per una piena ripresa - «Lo devo anche a voi, oltre che a me stesso».

Don Remo aveva appena festeggiato i 40 anni di sacerdozio. Nativo di Villa di Chiavenna, approdò in Val d'Intelvi nel 2009 dalla chiesa arcipretale di Sant'Alessandro in Traona, dove ricoprì anche l'incarico di vicario foraneo.

Il suo primo incarico dopo l'ordinazione, avvenuta nel Duomo di Como il 23 settembre del 1972, fu  per quattro anni quello di vicario parrocchiale a Sondalo nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Dalla provincia di Sondrio venne successivamente trasferito, sempre come vicario, nella parrocchia dei Santissimi Ippolito e Cassiano ad Olgiate Comasco, dove rimase fino al 1986.

Il primo incarico da parroco fu a Valdisotto, poi la promozione ad arciprete di Traona. Da tre anni è parroco nelle chiese di San Siro a Lanzo, dei Santi Nazaro e Celso a Scaria e di San Benedetto e Sant'Ambrogio a Ramponio Verna.

«Fatto il viaggio in elicottero che vi avrà messo tanto in apprensione, viaggio che io purtroppo non mi sono potuto godere, mi sono svegliato il martedì sera stesso con una terapia intensiva in rianimazione a debellare l'infezione che mi aveva portato in coma» - ha scritto ancora il sacerdote - «Grande l'attenzione e le cure per me e per tutti i degenti in quel luogo di sofferenza, dove senz'altro quello che soffriva di meno ero io».

«Vi domanderete: come sta il don Remo? Decisamente meglio, a tal punto che da mercoledì sera sono nel reparto di neuroscienze».

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