Tutti in classe
con le bat box

Ben 45 alunni attenti e immobili questa mattina in classe a Gromo San Marino. A catalizzare l'attenzione i pipistrelli che abitano nel Parco delle Orobie bergamasche. I laboratori, a partecipazione libera e gratuita, sono dedicati a tutte le scuole del Parco.

È ricominciato nella scuola primaria di Gromo San Marino (Istituto Comprensivo di Gromo) il progetto messo a punto dal Parco delle Orobie Bergamasche per contribuire alla conservazione dei pipistrelli sul nostro territorio e diffondere nelle scuole bergamasche le bat box, scatole appositamente studiate per accogliere i pipistrelli, in cui le femmine possono partorire e allevare i loro piccoli.

I bambini di Gromo San Marino hanno appeso sulla parete esterna della scuola la simpatica casetta di legno, che diventerà un utile rifugio a disposizione dei pipistrelli, antichissimi mammiferi, la cui presenza in bergamasca è notevolmente diminuita negli ultimi decenni a causa dell''attività umana, che ha ridotto la vegetazione e la disponibilità di rifugi naturali come grotte e alberi cavi.

I ragazzi hanno poi incontrato la faunista del Parco Chiara Crotti, che ha spiegato alcune nozioni di base sulla biologia e l'ecologia dei pipistrelli, animali tanto innocui quanto ciechi, ma capaci di orientarsi, cacciare e muoversi grazie agli ultrasuoni, calcolando il tempo impiegato dalle onde sonore a tornare indietro. I laboratori tenuti nelle scuole sono la continuazione del progetto iniziato lo scorso anno con la distribuzione di 200 bat box ad altrettanti cittadini bergamaschi, con l'obiettivo di compensare la distruzione operata dall'uomo nei confronti degli habitat naturali dei pipistrelli che abitano la provincia di Bergamo.

«Questo progetto intende contribuire alla conservazione di questi animali straordinari, scacciando dalla mente dei bambini lo stereotipo che si tratti di animali aggressivi e pericolosi – sottolinea Yvan Caccia -. Le specie che abitano in bergamasca sono totalmente innocue per l'uomo, perché si cibano solo di insetti, comprese le zanzare, di cui riescono ad ingoiare anche 2000 esemplari a notte, e altri insetti dannosi per l'agricoltura. Per questo non vanno visti come nemici, ma come alleati dell'uomo e dell'attività agricola, oltre che espressione da salvaguardare della straordinaria biodiversità che caratterizza il Parco delle Orobie Bergamasche».

Il progetto proseguirà con altri laboratori in calendario nelle prossime settimane in altre scuole delle valli bergamasche, da Ardesio a Ponte Nossa, da Rovetta a Castione. Le scuole dei paesi ricadenti nel territorio del Parco, interessate ad aderire gratuitamente all'iniziativa possono mettersi in contatto con Chiara Crotti al numero 035.224249 oppure via mail all'indirizzo [email protected].

© RIPRODUZIONE RISERVATA