Stipendi dei politici ai disoccupati
Idea da Cantù, con polemiche

Il ldeputato leghista Nicola Molteni ci pensa, il sindaco Bizzozero lo invita a moltiplicare il suo contributo

CANTU' - Devolvere il proprio stipendio di pubblico amministratore per creare un fondo di solidarietà per i lavoratori?  La proposta lanciata da Matteo Ferrari di InCantù ha scatenato un dibattito, con polemiche.

Facciamo due conti: se parlamentari e consiglieri regionali comaschi  versassero un contributo volontario di 3.000 euro al mese, un terzo circa della loro indennità, si otterrebbe una somma di 30.000 euro, l'equivalente di un contributo da 150 euro da destinare a 200 famiglie.

Il deputato leghista Nicola Molteni s'è detto pronto a farlo, a patto che si dia vita a «un'iniziativa seria, strutturata e rigorosa» che veda però  garantire la priorità ai residenti sul territorio da un numero significativo di anni.

«Molteni resterà deputato per tre mesi ancora - dice il sindaco Claudio Bizzozero- E di tre mesi cosa ce ne facciamo? Nulla. Se vuole essere una proposta seria, moltiplichi il suo contributo per tutti i mesi in cui è stato a Roma, altrimenti è solo campagna elettorale in anticipo». 

«Noi in Comune - ricorda il vicesindaco Francesco Pavesi - abbiamo già fatto molte economie tagliando il numero di assessori, e infatti tutti noi abbiamo maggiori carichi di lavoro». E Pavesi, insegnante, percepisce solo la metà della sua indennità. «E' un argomento complesso e delicato, che non si risolve così. Ma sul sostegno alle famiglie in difficoltà il Comune pone il massimo impegno»

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