Homepage / Olgiate e Bassa Comasca
Sabato 10 Novembre 2012
Olgiate, stop al credito
Salta la riapertura del Circolone
La società che si era aggiudicata il bando rinuncia: non ha i soldi. L'assessore: «È un danno, faremo causa». Minoranze all'attacco
OLGIATE COMASCO Salta la riapertura dello storico Circolone. La società, cui era stato aggiudicato il bando di gara per la concessione del bar e annessi locali, ha rinunciato; Su richiesta del Comune, ha comunicato l'impossibilità di sottoscrivere il contratto per il venir meno dei crediti che le avrebbero consentito di avviare l'attività.
«Questa rinuncia di fatto provoca all'amministrazione un grave danno d'immagine e anche materiale, per cui, oltre che procedere all'incasso della cauzione provvisoria, si sta valutando la possibilità di avviare ogni azione legale per il totale risarcimento del danno subìto» - afferma l'assessore Ivano Gabaglio - «Siamo consapevoli che il difficile momento economico abbia contribuito a quanto avvenuto e valuteremo, in tempi più brevi possibili, soluzioni alternative che consentano la riapertura del Circolone, cui tutta l'amministrazione tiene».
Rinviata quindi a data imprecisata la ripartenza dello storico bar, abituale ritrovo di tanti pensionati fino al settembre 2011, quando fu chiuso per gravi irregolarità riscontrate nella precedente gestione. Pur apprezzando l'impegno dell'assessore Gabaglio, dalle minoranze arrivano critiche alla gestione della vicenda.
Il consigliere Marco Bernasconi: «Data la crisi, a parte il primo bando che era insostenibile, anche il secondo andava meglio calibrato per renderlo più appetibile (è pervenuta una sola offerta). Si poteva magari anche pensare a un utilizzo diverso del salone al piano superiore, destinato a ristorante. Anziché il muro contro muro con i precedenti gestori, si poteva tentare di trovare un punto d'incontro».
Il consigliere ed ex sindaco Lanfranco Bianchi: «Era un bando perdente in partenza, con il risultato che il bar è chiuso da un anno e mezzo senza riscuotere l'affitto e chissà quando riaprirà. Andava meglio ponderata la scelta di risoluzione immediata del contratto con gli ultimi gestori».
Inflessibilità dovuta, per l'assessore Gabaglio: «Di fronte a gravi irregolarità, compreso il lavoro nero, un'amministrazione pubblica non può chiudere un occhio per continuare a garantire il servizio. L'aver previsto nel nuovo bando un affitto ridotto per i primi quattro anni è stata una scelta per andare incontro ai gestori, ma l'amministrazione non può concedere più di tanto e non può caricarsi del rischio d'impresa. Nonostante le difficoltà di bilancio, abbiamo eseguito lavori per 50mila euro per favorire una celere riapertura del bar».
Alle minoranze, cui rinnova la disponibilità a coinvolgerle, Gabaglio dice «Ho spiegato che cosa intendessimo fare e non ho ricevuto critiche. Troppo comodo farle ora».
© RIPRODUZIONE RISERVATA