Kubica confessa
"Penso alla F.1"

«Molti mi chiedono se sono un pilota da mondiale rally, ma io credo che si parli troppo di questo. Io penso ancora alla Formula 1 e prima proverò a tornare da dove sono venuto»

Un Principe e un Re, per il Rally di Como. Il Principe è Robert Kubica, 27 anni, l'ex pilota di Formula 1 polacco che a furia di pestare sul gas, ha vinto dominando la corsa vincendo 8 speciali su 11. Il Re è, appunto, Felice Re, 50 anni, che con il secondo posto ha conquistato il Trofeo Asfalto per la terza volta, dopo il 2006 e il 2008. Applausi e festa per tutti e due, in Piazza Cavour. Anche per Gigi Fontana sul podio per una scena da Libro Cuore. Il figlio Corrado che gli lascia il 3° posto, volontariamente.
Inutile negare che il protagonista assoluto della corsa sia stato Kubica. Per l'affetto straripante che lo ha travolto, per l'umana simpatia con cui ha conquistato tutti e, ovvio, per la bravura da vero artista del volante. Nell'ultimo giorno (tre prove) ha perso metà del vantaggio per via di un testacoda e soprattutto per un guasto ai freni che lo ha limitato. Ma si è preso la soddisfazione di vincere la Val Cavargna, la prova più lunga e difficile, soprattutto per lui che sulle prove più tortuose deve accentuare i movimenti innaturali per via delle lesioni al braccio destro, lasciategli dell'incidente del febbraio 2011.
E qui si delineano i contorni della sua grande impresa: Kubica guida praticamente con un braccio solo, eppure con quello ha piegato la concorrenza a colpi di temponi. Un video su Youtube lo mostra affrontare il bivio di Guello a velocità pazzesca (160 all'ora) toccando il fondo e facendo scintille. Un mostro. Sul palco ha regalato emozioni e commozione: «Molti mi chiedono se sono un pilota da mondiale rally, ma io credo che si parli troppo di questo. Io penso ancora alla Formula 1 e prima proverò a tornare da dove sono venuto». Occhi lucidi nei suoi tifosi, con le guance pitturate con i colori polacchi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA