Homepage / Como cintura
Martedì 20 Novembre 2012
Comasco sul volo del terrore
«Ho avuto paura di morire»
Il racconto di uno dei passeggeri dell'aereo partito da Cuba e diretto a Malpensa e incappato in uno spaventoso vuoto d'aria
COMO Si è risvegliato direttamente nel peggiore degli incubi, per chi vola in aereo. Enrico Redaelli, comasco di Brunate ma quotidiano frequentatore del capoluogo per motivi di lavoro, era uno dei 268 passeggeri a bordo dell'aereo partito da Cuba e diretto a Malpensa finito in un vuoto d'aria che gli ha fatto perdere mille metri di quota in trenta secondi.
«Stavo dormendo e per fortuna, come mia abitudine, avevo le cinture di sicurezza allacciate - ricorda Redaelli - All'improvviso è sentito il vuoto d'aria e mi sono svegliato». La scena davanti alla quale si è ritrovato sembrava presa in prestito direttamente da un film infarcito di effetti speciali.
«Davanti a me c'erano persone appiccicate al soffitto dell'aereo, scaraventate in aria per colpa del vuoto d'aria. Volava di tutto: passeggeri, vassoi con il cibo, bottiglie, posate, occhiali».
Il boeing era decollato dall'Havana un paio di ore prima: «Stavamo sorvolando l'isola di Bermuda. All'improvviso l'aereo è andato in picchiata: 4 o 5 secondi di vuoto d'aria. Poi dopo pochissimo un nuovo vuoto: una picchiata enorme, spaventosa». Enrico Redaelli non è un viaggiatore estomporaneo, sugli aerei ci sale spesso. Ma su quel volto ha avuto paura di morire.
«Sì, temevo che non ce l'avremmo fatta. Io ho una figlia molto piccola e pensavo di non rivederla più». Dopo mille metri di picchiata il pilota è riuscito a riprendere l'aereo: «Sono seguiti dieci minuti di autentico panico, a bordo. Sull'aereo viaggiavano anche due medici che si sono subito presi cura dei feriti», nessuno dei quali - fortunatamente - in gravi condizioni.
Redaelli, dal canto suo, è rimasto fortunatamente illeso.
«Vorrei che passasse un messaggio per tutti: io mi sono salvato grazie alle cinture di sicurezza. E nessuno sarebbe rimasto ferito avesse avuto le cinture allacciate».
Un insegnamento che il passeggero comasco del volo Havana-Malpensa aveva già appreso: «Alcuni anni fa un mio amico Giapponese si era quasi spaccato la testa per un episodio analogo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA