Il fisco lancia l'accusa
Como città di evasori

Il Centro studi Sintesi colloca il Lario solamente all'86° posto. Tra le città più virtuose Milano. Meglio di noi Sondrio, Varese e Lecco. «Ma si dimentica il fattore frontalieri»

COMO Non è tanto l'evasione fiscale ad alzare i consumi del benessere a Como. Sono, piuttosto, i frontalieri che guadagnano all'estero e spendono in Italia, oltre al lago col suo traino di turismo d'élite. La pensano così commercialisti e fiscalisti comaschi, che negano ci sia realtà nella classifica, poco lusinghiera per Como, sull'"infedeltà fiscale" pubblicata ieri su Libero, che l'ha commissionata al Centro Studi Sintesi di Mestre.

Secondo l'indagine, su 103 città italiane Como si piazza all'86° posto per "infedeltà fiscale". A far meglio di Como ci sono, fra altre, Sondrio, Varese e Lecco. In una classifica che misura lo scostamento fra reddito e segni del benessere, il comportamento di spesa dei comaschi appare incongruente quanto quello del profondo Sud.

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