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Lunedì 03 Dicembre 2012
Bimbo morto in sala parto
«Un cesareo poteva salvarlo»
A processo due ginecologi del Valduce accusati di omicidio colposo. Parla il medico legale incaricato di studiare il caso
COMO Termini scientifici, ricostruzioni cliniche, un'aula di tribunale. La tragedia in sala parto raccontata con la freddezza tipica della scienza e delle leggi.
Si è aperto il processo a carico di ginecologi dell'ospedale Valduce, accusati di omicidio colposo per la morte di un neonato nel corso di un parto gemellare, avvenuto il 26 maggio 2010.
Davanti al giudice ha parlato un'esperta chiamata ad analizzare quanto accaduto in quei giorni terribili della primavera di due anni fa.
Secondo il medico legale, non ci sarebbero stati segnali in precedenza di problemi ai due feti. Ma alla mamma si era alzata la temperatura corporea dai 37° fino a quasi 41°.
Il difensore di parte civile ha chiesto: «Con un cesareo, si sarebbero evitare i problemi?». E la dottoressa, parlando in qualità di esperta, ha confermato che un cesareo, vista le già notevoli difficoltà di un parto gemellare, avrebbe potuto evitare tale situazione.
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